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[Alla Distintissima Signora
la Signora Caterina Servetti
in (Arezzo) Cortona]
+ Anime e Anime !
Venezia, li 12 gennaio 1925
Distintissima nostra benefattrice,
La grazia e la pace di nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con lei!
Solo oggi mi è dato rispondere al suo gradito biglietto del 5 corr.,
che io ebbi a Tortona solamente venerdì 9.
Il trentesimo di S. Messe Gregoriane continua, e siccome giro continuamente
nelle diverse case, così da ogni casa della Divina Provvidenza parte in questo mese
il suffragio per i suoi cari morti.
Sabato, domenica e oggi ho applicato mentre sono qui a Venezia; oggi vado
a Padova, e domani le manderò la Messa da Padova. E così in ogni casa ove passo
si uniscono a me, nel pregare secondo le sue intenzioni, le voci e i cuori di centinaja
di fanciulli.
A Padova solo ne abbiamo 90: in questa sola casa sono più di 300; sabato ho detto
Messa all’Istituto Manin, qui in Venezia, e sono circa 200 poveri fanciulli.
Poi ci sono quelli del Lido dove andrò mercoledì, sono i più piccoli,
i più innocenti, e la più parte orfanelli di guerra.
Il Signore ci esaudisca!
Quanto a ciò che siamo siamo intesi, ella stia tranquilla: sarà fatto come
v. signoria desidera. E poi ella interpreta la volontà de’ suoi defunti e del professore,
e la volontà dei morti è sacra. L’esecutore testamentario è stabilito.
Ella mi scrive che non si sente punto bene: ciò mi fa grande pena.
Prego e faccio pregare per la sua salute, e confido che il Signore mi ascolterà
nella sua infinita misericordia.
Tuttavia, come ella molto saviamente mi ha detto, è bene che, dalla vita alla morte,
vostra signoria metta tutto a posto e al sicuro, com’è sua dichiarata volontà.
Ed è anche opportuno far presto; perché fin che si è in salute le disposizioni
fanno meglio che quando si è ammalati o aggravati dal male.
Se mai ella venisse ad ammalare o a morire (Iddio tenga lontana quest’ora),
chi sa chi può entrare in sua casa, e far man bassa su quello che ella ha?
E’ certo un pensiero anche per me, che ho assunto gli impegni che v. signoria
mi ha affidato.
Come vostra signoria mi ha scritto prima, io verrò come siamo rimasti intesi, quan-
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do ella mi scriverà che ha tutto pronto.
Non ho tralasciato dal pensare a provvederla d’una Missionaria della Carità,
ma quella su cui avevo posato il pensiero, forse pel troppo lavoro, non istà troppo bene. -
Ora vedrò.
L’esecutore testamentario che si trovava fino a Reggio Calabria,
l’ho chiamato telegraficamente in alta Italia, e giungerà stamattina a Genova dove
dovevano oggi incontrarci. Lo vedrò a giorni, e anche per quanto saremo a posto.
Ella mi scriva sempre a Tortona (prov. Alessandria)
Don Sterpi si unisce a me nel riverirla. -
Nella sua tribolazione e croci, nella sua persecuzione si conforti in nostro Signore
Gesù crocifisso.
La benedico e la consolo in Dio e nella Santa Madonna.
Suo dev.mo servitore
Sac. Luigi Orione della Div. Provvidenza