V038T038 V038P039



[Alla Distinta Signora

La Sig.ra Caterina Servetti

in (Arezzo) Cortona]


 +         Anime e Anime !

          Tortona, il 12 ottobre 1925


 Ottima e benefica signora,


 La grazia e la pace di Gesù Cristo siano sempre con lei.

 I Sono stato agli Esercizî Sp.li e poi fuori, solo oggi m’è dato poterle rispondere.

 II Continuo a far celebrare le S. Messe, come già le avevo detto, e quando

Ella credesse che si sospenda, mi usi la carità di farmelo sapere.

 III L’elemosina voglia, per ora, trattenerla presso di lei, - poi, o venendo

o scrivendo, le dirò che dovrà fare.

 IV Quanto all’impegno che ho preso con la signoria vostra io ho sempre fatto

onore alla parola che ho dato, perché ho ritenuto sempre che si debba servire Dio,

la Chiesa e il prossimo con la più grande semplicità e lealtà.

 I dubbi che v. signoria sempre mette fuori, in verità, mi umiliano.

O la signoria vostra ha fiducia e si fida, e si va avanti; o non l’ha, e allora resta inutile

ripetere ad ogni lettera o cartolina qualunque conferma e le famose tre parole.

Anzi, a dir il vero, non è neanche, ciò che ella sempre chiede, cioè la ripetizione

delle tre parole, cosa seria né per lei né per me, né dignitosa ad un sacerdote.

E neanche è secondo lo spirito di semplicità del Signore, e di chi lo vuol servire

in umiltà e verità.

 Io non ho che una parola, la parola l’ho data, e deve bastare.

 V Ricordo benissimo e lo scopo della somma che la signoria vostra tiene,

e la sistemazione definitiva di ogni sua proprietà, e l’impegno che ho preso quando

essa passerà a questa umile Istituzione; ella stia tranquilla nel Signore e non dia luogo

al diavolo del dubbio che cerca disturbarla e farle male allo spirito.

 VI Sua Eccell. Rev.ma Mg.r Beda è andato a Roma, al Collegio di S. Anselmo

sull’Aventino; poi andava a Subiaco. Io però non lo vidi.

 VII Dato il grande lavoro per la riapertura degli Istituti nostri scolastici,

non mi è possibile venire ora a Cortona ma la signoria vostra può scrivermi quello

che vorrebbe farmi conoscere de’ suoi colloquî con l’on.le Avv.to Calamandrei

e vedrò che m’è possibile fare in Domino.

   V038P040


 VIII Questa lettera fu scritta a due riprese per il lavoro che ho, e tra l’una e l’altra

fui anche a Genova. Questo le dice di scusarmi, poiché non è mala volontà se non posso

scrivere, - ma vera impossibilità.

 La conforto e benedico in Gesù Cristo e nella Santa Madonna.

 Suo dev.mo servitore


        Sac. Luigi Orione   della Div. Provv.

¨