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[Alla Distinta Signora
Caterina Servetti
a (prov. Arezzo) Cortona]
[+] [Anime e Anime !]
Tortona, il XIII / III 929
Riservata.
Distinta signora,
La grazia di n. Sig.re Gesù Cristo sia sempre con noi!
Ho ricevuto la gradita sua lettera del 9 corr.; sono ben lieto di saperla in migliori
condizioni di salute, e ne ringrazio Iddio. Mi fanno piacere anche le buone informazioni
che ella mi dà di codesta figliuola, che la Divina Provvidenza le ha inviato. Deo gratias!
Ella mi chiede se ho preso visione della sentenza interlocutoria; sì, ho letto tutto e
con ponderazione; ma la mia impressione non è la più lusinghiera: non posso dividere
quell’ottimismo o quasi ottimismo che ha lei, - quantunque preghi nostro Signore
perché tutto finisca bene, o meno male, come ella e tutti vorremmo.
Passerò da Cortona prossimamente, ma già le dico che non mi potrò fermare che
brevi ore; ed ella deve pur comprendere che, date le mie occupazioni, è un sacrificio che
fo’ e lo faccio ben volentieri; ma bisogna essere discreti e non chiedermi di più, perché
proprio non potrei. Vengo per intendermi con la signoria vostra, prima di andare a Roma,
e vedere se crede che possa fare qualche cosa perché, possibilmente, si spezzi la causa,
senza dispendio di sorta o col minore dispendio, - e si possa aprire il più presto possibile
la Casa della Div. Provv.za in Cortona. Però, se ella mi delega a trattare, bisognerà che
mi lascî una tal quale latitudine, - diversamente con degli assoluti e con tali persone,
non sarà possibile concludere, e sarebbe pur vano trattare.
Come comprende, io ho tutta la buona volontà di aprire il più presto la Casa
in Cortona a bene della gioventù; e ne vado raccomandando la pratica alle sante anime
del Purgatorio, - e spero che le loro preghiere affretteranno il compimento dei voti
di vostra signoria, che sono pure voti miei.
E cosi, venendo, metta subito a posto quanto riguarda quel deposito,
come mi ha scritto, e non aspetti; oltre al bene che manda avanti, la signoria vostra eviterà
un grave pericolo. Sì; ha ragione di scrivere che il fiore della gratitudine si coltiva,
in modo infallibile, nel Purgatorio, e che le anime liberate pel santo sacrificio, pagano
bene i loro liberatori. Domenica passata era appunto la domenica delle sante anime,
ed io ho pensato tanto a lei e alla sua esimia carità per esse. Gesù la pagherà!
In questo frattempo sono quasi sempre stato fuori Tortona e in viaggio
per le diverse case, ed ho avuto comodità di leggere e rileggere il fascicolo della sentenza
che mi ha favorito, e lo feci leggere anche a persone di legge assai competenti.
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Ho ricevuto anche la poesia sul Papa, e le manderò la bozza di stampa o la porterò.
Verrò
forse quasi subito dopo
San Giuseppe; ella, intanto, stia sicura che
qui si prega questo grande santo perché appiani ogni difficoltà per la Casa di Cortona.
A proposito: ella, nella sua lettera e anche altre volte, mi ha accennato a Perugia.
Anch’io sarei d’avviso che non si allontanasse di troppo, per ora, dal suo clima, -
e mi parrebbe più indicata Perugia, dove la signoria vostra già è stata, e dove conosce
persone e cose.
Bisognerà che, venendo, ella mi dica, press’a poco, cosa le potrei assegnare
giornalmente.
In
questa mia le ho scritto su parecchie tante
cose, - così ella e ha
tempo a pensare,
e, passando di lì, si fa più presto.
Intanto, preghiamo e preghiamo!
Benedico a lei, e a tutte le sue sante intenzioni, e prego per i suoi cari defunti.
Benedico anche codesta figliuola del Signore.
Gradisca i rispetti di don Sterpi.
Mi raccomandi a Gesù e alla Santa Madonna.
Suo dev.mo servitore in X.sto
Sac. Luigi Orione della Div. Pr.
P. S. La prego di non parlare con alcuno sia del tentativo di aggiustamento
della causa che dell’Istituto che si vuole aprire, - per non correre pericolo di compromettere
e guastare.
[esiste una minuta non trascritta]
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