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[l’azzurro è dattiloscritto]
Copia Conforme
[+] [Anime e Anime ! ]
[Tortona,] lì 23 aprile 1924
Illustrissimo signor Sindaco di Novi Ligure.
A giustificare le mie richieste sottopongo alla considerazione e saggezza di
vostra signoria ill.ma e di codesta on.le Giunta alcuni dati dei quali mi pare non si possa
prescindere se si vuole condurre le pratiche in corso con quei criterî di serietà e praticità
che valgano a raggiungere efficacemente lo scopo, con risultati soddisfacenti
per ambo le parti.
Mi par dunque che, per forza di cose, si debba partire da questo principio:
Tutti dobbiamo riconoscere che, se vogliamo risuscitare e dar vita non rachitica,
ma prospera al Collegio San Giorgio, non bastano i convittori che esso potrà avere
dai soli corsi del ginnasio e del liceo.
Il collegio non avrà vera vita se non sarà alimentato anche da alunni dall’Istituto
Tecnico. Oramai nessun convitto, neanche i nazionali, ha oggi più vita senza gli studenti
delle tecniche, che rappresentano i 3/4 degli alunni delle scuole medie.
Dunque io non potrò affrontare l’apertura del Collegio San Giorgio se loro od io
non apriamo in Novi l’Istituto Tecnico.
D’altronde l’Istituto Tecnico risponde ad un sentito bisogno della città di Novi
e suo circondario.
Limitarci al solo primo anno d’istituto saprebbe di ridicolo o, almeno, di poco
pratico nel caso nostro. Anche per dare affidamento alle famiglie è necessario aprire
non il primo anno, ma il primo quadriennio d’istituto, e, ove occorra, anche più sezioni
di una stessa classe.
Novi deve sentire subito un beneficio e poter riconoscere l’utilità delle scuole che
si aprono, le quali dovranno avere capienza da poter ammettere alunni e anche alunne
esterne sia della città che del circondario.
Occorrono almeno nove professori. Anche fissando la loro retribuzione sulla base
dello stipendio dei semplici maestri elementari, essi non mi verranno a costare meno
che da cinquantaquattro a sessanta mila lire all’anno.
Si avverta che dovrei sempre provvedere ad una palestra, qualora non mi fosse
concesso di servirmi di quella che già esiste, ma che dal Municipio è stata ceduta
e che è già impegnata.
Dovrò preparare almeno sei aule, dato che non si debbano sdoppiare le classi,
poiché la dattilografia esige un’aula sua propria
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e altra aula speciale, ampia e ben illuminata, e richiesta dall’insegnamento del disegno.
Per impiantare in Novi un collegio che porti non indegnamente il nome di Collegio
San Giorgio, e che risponda alle esigenze moderne dell’igiene e dell’aspettativa delle
famiglie liguri, mi ci vorranno non meno che dalle cento alle cento cinquanta mila lire.
Solo per la sala bagni etc., volendo stare a quanto è voluto dalle norme igieniche
della educazione fisica moderna, occorreranno dalle venti alle venticinque mila lire.
L’impianto del termosifone viene alcune decine di migliaia di lire.
Lire trentamila mi ci vorrebbero per l’atto di acquisto. E taccio di altre spese
non indifferenti dalle quali non potrò sottrarmi.
Vano sarebbe illuderci sul profitto del collegio. Per tre anni almeno il collegio,
per quanto vada bene, non potrà essere che passivo, cioè sino a che i convittori stessi e
il risultato dei loro esami gli facciano la reclame e esso non raggiunga i cento collegiali.
Si voglia anche tener conto che questi ultimi anni di vita del Collegio San Giorgio,
cioè dopo che non ci furono più i Padri Somaschi, furono anni poco lusinghieri
per il buon nome del collegio. E ciò non per colpa del Municipio.
Ora se Don Orione si limita a chiedere l’arredamento delle scuole: metà le spese
dell’atto, e che tre mesi o sei mesi dacché l’Istituto Tecnico funziona, il Comune che
avrà il vantaggio di avere il Collegio San Giorgio per alimentare il suo ginnasio - liceo
non solo, ma anche di aver aperti subito i propri quattro anni d’Istituto Tecnico, = come
mai non si sentirà nella sua amministrazione di potersi sin d’ora impegnare a passare 1/3
dello stipendio ai professori? Stipendio condizionato all’apertura dell’Istituto Tecnico
e
al suo
funzionamento cuo,
e che per altro anco
si limita ad essere sotto il minimum,
poiché già viene fissato in base allo stipendio dei maestri elementari?
Per cui anche quando, dopo un anno, vi sarà la 5.a Istituto Tecnico, e quindi uno
o due professori in più, sia per l’insegnamento dell’inglese che di altre materie,
il
Municipio non verrebbe mai a dare più di diciotto o di
venti mila lire all’anno.
Quando mai Novi potrà avere vantaggio più reale e più grande
con una spesa così minima?
Sento che in coscienza non posso promettere di più né fare patti più larghi, ché,
da parte mia, non sarebbero serî; né potrei poi mantenere quegli impegni che verrei
ad assumermi.
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Voglia vostra signoria e l’on.le Giunta riflettere ancora un momento sulle
proposte che espongo con questa mia, prima di respingerle, poiché ho la profonda
convinzione che un’ora più propizia per la rinascita del Collegio San Giorgio, nel modo e
combinazione di studî come è nei desiderî di v. sig.ria, dell’amministrazione
e della cittadinanza novese, difficilmente più verrà.
Che se altri è in grado di fare promesse più larghe, dispongano pure.
Ma nessuno potrà trattare la cosa con più sincerità d’animo con più serietà e lealtà
di onest’uomo e con maggior desiderio di bene per Novi di quanto, con l’aiuto di Dio,
ho sentito di aver fatto io con vostra signoria e con codesta on.le Giunta.
Con devoto ossequio di vostra signoria gent.ma
Obbl.mo servitore
Sac. Luigi Orione
[esistono due minute non trascritte]
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