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[Al Molto Rev.do Signore

Il Sig. Arciprete

Don Giuseppe Rolandino

Parroco di Arquata Scrivia

(Prov. Alessandria)]


         Buenos Aires, 11 ottobre 1935.

         Maternità di Maria SS.

 +        Anime e Anime !


 Caro don Rolandino,


 Il Signore sia sempre con noi!

 Ti ringrazio di cuore dell’interessante bollettino della tua parrocchia,

che ricevo sempre con piacere, e della gradita lettera del 12 sett.bre.

 Mi hai voluto scrivere nella festa del SS. Nome di Maria, e sono lieto di risponderti

oggi, che è la Maternità della Madonna.

 Quanto è bello e consolante amare la Madonna! E che conforto ineffabile è mai

quello di poter tutti avere il diritto di chiamare mamma la Madre di Dio. - È ai piè della

croce di Cristo Redentore del mondo, che ebbe principio il nostro diritto di dire mamma

a Maria, - è sul calvario che fu, quasi a dire, legalizzato con le parole di Gesù :

«Ecco - la Madre tua».

 Oh! la dolcezza che è per noi, caro Arciprete e amico, l’averci nostro Signore

lasciati figli di tanta Madre, di quella che a lui pure fu madre. - Questa nostra fratellanza

così vera così soave al cuore, così santa, è ignorata dal mondo, - e la vogliono ignorare

i protestanti, - che sono così ingiusti, così cattivi con la Madonna, - e che pena fanno!

 Che la SS. Vergine preghi per noi e per loro, sì che tutti troviamo in Maria

la grande Madre, che ci conduca a Gesù: per Mariam ad Iesum!

 Nel mezzo ai disgusti e alle croci di questa misera vita non si trova pensiero più

consolante di quello che la maternità di Maria verso di noi fu proclamata

in mezzo alle pene. E quanto celeste conforto ce ne viene.

 Oh come allora siamo portati a benedire la madre Chiesa e la nostra madre terrena,

che ci hanno cresciuti ed educati ad un amore tenerissimo, filiale verso la Madonna!

 Beati quelli che amano la Madonna! Beati noi, caro don Rolandino,

se predicheremo sempre la devozione alla Madonna, e se ci abbandoneremo vivi e morti,

nelle mani della santa Madonna!

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 Ti ringrazio delle belle cose che mi scrivi e del pellegrinaggio a Lourdes

e del nostro nuovo Vescovo, - quanto piacere mi fanno! -

 Mi sento tanto unito a voi e voglio anch’io amare di più il Signore e la Madonna

e la santa Chiesa e le anime, e vivere spiritualmente unito a voi tutti nella carità

del Signore.

 Prega per me, e, incontrandoti con qualche anima buona fa pregare per l’anima mia.

Farò lo stesso per te, per i tuoi parrocchiani, per i tuoi cari.

 Addio, caro don Rolandino, addio! Sta bene.

 Ti abbraccio in osculo sancto, molto fraternamente, e sono il tuo aff.mo in G. Cr .


     Sac.te G. Luigi Orione  dei Figli della Div. Provvidenza.


 P. S. - Sento che mancherei ad un dovere e ad un bisogno del cuore,

se non ti pregassi di fare i miei rispetti al caro Arciprete don Bottaro: -

anzi ti incarico di fargli i miei più devoti e santi augurî per San Carlo.


[esiste una minuta non trascritta]

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