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 [+]         [Anime e Anime !]

          Tortona, 9 genn. 1934


[lettera scritta da Don Orione per terzi]


 Rev.mo sig.r don Trione,

 La prego di scusare il ritardo a rispondere alla gradita sua del 18 / XII - 933, -

poiché non mi trovo più a fare da vice-parroco a Roma, xxx e solo oggi ho avuto qui

la lettera della sig.ria vostra.

 Rispondo categoricamente ad ogni sua domanda, chiamando Dio in testimonio

della verità che dico.

 Per quanto l’infermo o il graziato disse riferì a me, il Beato Don Bosco

disse che sarebbe andato lui con i suoi figli a Littoria, ma non fece alcuna allusione a terzi,

cioè né ad altri né a noi di Don Orione, né ha affatto nominato Don Orione o i suoi preti

espressamente escludendoli, come, invece, è stato pubblicato da quotidiani

e da altri bollettini.

Bollettino della Parrocchia di Ognissanti in Roma, dove il fatto è avvenuto è esatta,

ed è come mi ha raccontato il Sig.r Ocule. se mi aggiunta Questi mi disse che il Beato gli

avrebbe detti così: «A Littoria devo andar io con i miei figli, e tu (riferendosi all’Ocule)

dovresti fare qualche cosa per me»

 La relazione del bollettino parrocchiale di Ognissanti è completa. Ma per esserle,

direi, più preciso, le riferirò la espressione del Beato, come mi fu detta ripetuta

dallo stesso Sig.r. Ocule.

 Il Beato don Bosco avrebbe precisamente detto precisamente così: «A Littoria devo

andar io con i miei figli, e tu (riferendosi all’Ocule) dovresti fare qualche cosa per me.»  Quando poi i giornali riferirono il fatto, tirando in ballo facendo dire al Beato ciò

che non aveva detto circa i preti di Don Orione, (cosa che non era secondo verità), noi

abbiamo interrogato il nostro Superiore per sapere se dovevamo fare una rettifica,

per l’ombra che poteva venircene, ma egli Don Orione ci ha risposto rispose

di lasciar correre in Domino, e di guardarci da altre ombre non da questa.

 Quanto all’altra sua domanda: «Era realmente già compiuta tale facciata?»

 Non le posso rispondere, perché non lo so, e in quei momenti la cosa per me

non aveva gran peso o non ce ne ho dato.

 Sempre a sua disposizione in qualunque altra cosa vostra signoria Rev.ma

credesse possa esserle utile, mi raccomando alle sue preghiere, appena lo possa,

farò i suoi rispetti al mio Superiore.

 Intanto mi è grato dirmi con profondo ossequio di V. Sig.ria M. Rev.da


            [D. Garbarino?]

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