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[dattiloscritto]


Alla Nobile Signora

la Sig.ra Giuseppina Valdettaro

Corso Dogali 5 int. 3 - Genova


 +      Messina, Arcivescovado il 22 /3 / 1909


 Nobilissima signora,


 Ho ricevuto la lettera della sorella qui: a Tortona non mi fermai che due o tre giorni.

 Sono qui in mezzo ad un lavoro immenso, perché sono ora anche Delegato

del Patronato Nazionale Regina Elena che corrisponde a Genova con la marchesa Camilla

Groppallo. Ho la cura degli orfani.

 Sarò breve, perché mi manca tempo: vado per numeri per essere più preciso

nel rispondere alla lettera avuta, che tengo qui davanti per non dimenticare nulla.

 I) Non so a quanto ammontino le spese dell’atto fatto dal notaio Sovera,

- lo farò sapere quando torni.

 2) Io prego per voi, tutte due, anzi per tutti i vostri, ma pregherò di più,

ora che so della sua salute malandata e ogni tanto le scriverò

benché brevemente, a suo conforto.

 Ella offra tutto a Gesù Signore nostro Crocifisso e alla Vergine SS. Addolorata

i suoi dolori, e confonda le sue lagrime con quelle della nostra dolce Madre del Paradiso,

così santificherà il dolore suo e ne farà un grande merito.

 Sua sorella mi scrive per domandarmi che preghi affinché la Divina Volontà

si chiarisca di più a suo riguardo, e io pregherò.

 Per ora deve stare con lei, ed essere come una suora in casa e stia tranquilla

su questo che scrivo, che così vuole nostro Signore; curi tuttavia la vita interiore

e spirituale quanto più può senza stranezze, con molta pace e gioia tranquilla,

andando avanti un passo dopo l’altro, e quando non può fare un passo lo faccia mezzo,

e quando neanche questo, allora s’accontenti e stia lieta di muovere il piede solamente,

e se anche questo non può, lo desideri, e basta così, ché anche in questo è perfetta letizia

e il piacere di Dio, e la nostra santificazione.

 E quello che dico di sua sorella, lo dico di lei: faccia nell’amore di Gesù Signore

nostro tutto quel poco che la sua salute le permette, ma non si inquieti mai mai

se non può fare di più, ed esternamente nulla risulti di straordinario del lavoro che fate

per rinnegare voi stesse e seguire Gesù e farvi tutte sue.

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 Adesso vi benedico: Dio vi benedica, o buone figliuole, e sia con voi sempre!

Io non lo dimentico mai, e prego per lui, e me lo sento come vicino quando sono sfinito.

 E voi pregate per me poveretto, che davvero sia tutto di nostro Signore

e della S. Chiesa.

 E il fratellino? Dio lo benedica anche lui: benedica tutti!

 Sono in Gesù Cristo nostro Crocifisso.

 Dev.mo servitore


        Sac. Orione Luigi  della Div. Provvidenza


 P. S.  Tanti ossequi allo zio sign. Valerio. E la sign. Vittorina è ancora

a Ventimiglia? Io non ho loro mai scritto, benché lo dovessi,

perché di qui non ricordava più l’indirizzo.


[Nell’esterno della busta]:


 Scrivo che qui si fa la festa di Santa Caterina Fieschi, la grande santa di Genova

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