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[dattiloscritto]
Alla Nobilissima Signora
Marchesa Giuseppina Valdettaro
Savona per Legino
+ Messina, 5 agosto 1912
Buona figliuola nel Signore,
Non potei scrivere prima d’ora. Sarò breve:
scriverò quanto prima più lungamente.
I) Nel giorno di S. Anna si sono fatte preghiere speciali
ed io dissi per la povera sorella la S. Messa al Santuario della Consolazione,
e anche tre altri sacerdoti di qui e due di quei di Reggio. Ho pensato anche a tutti loro:
volevo scrivere, poi non potei, pazienza!
II) Riguardo alla denuncia delle eredità, io sarò a Bra il 14 a sera,
perché il 15 vi è la vestizione dei novizi. Poi vengo subito da lei a Legino
perché mi occorre prima parlarle. Supplico di aspettarmi poiché c’è tempo sino al 26 corr.
Denunciare Lire 100.000 è troppo. Dal contratto di affitto si ricava che le pertiche di terra
sono circa 350, ora valutandole lire 200 la pertica in media, come si fa tutti in quei paesi
verrebbero ad essere Lire 70.000. Ad aumentare c’è sempre tempo.
Prego tuttavia di aspettarmi. Io sto raccogliendo la somma occorrente;
ma sopra tutto mi preme vederla per parlarle di quanto vostra signoria conosce.
Fui sempre quaggiù. Stasera vado alla Colonia Agricola di Noto,
poi ritorno subito qui e per la linea Reggio Catanzaro Sibari salgo a Napoli
per Roma e Bra.
Se le occorresse scrivermi, scriva alla Colonia Agricola di Cassano Jonio (Cosenza)
o meglio a Tortona a don Sterpi, che mi telegrafa sapendo sempre ove sono.
Ora farò quel giro che ho sopra detto per rivedere gli orfani di Cassano Jonio.
Io continuamente prego per lei e per tutti i suoi cari,
e ogni mattina celebro la Santa Messa per la povera e santa sorella sua.
Tanti ossequi a Giulio e alla sorella Marchesa Spinola.
A questa coraggio e fede in Dio.
Saprà che neanche Monsignor Daffra poté ottenere che la Signora Vittoria
mi affittasse parte della casa.
Pazienza!.... Si farà lo stesso col divino aiuto.
Dio la benedica.
Dev.mo in Gesù Cristo
Sac. L. Orione della Div. Provvidenza
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