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[dattiloscritto]



Alla Signora

Marchesa Valdettaro  Genova


          Roma, 9 marzo 1917


 Buona Figliuola del Signore,


 1) Vengono le due aspiranti cieche, che la carità della Signora Cerrutti

venne a prendere qui. Sono buone figliuole e spero riusciranno bene

con l’ajuto del Signore.

 2) Ho sentito con piacere che il fratello suo ha già ottenuto a metà la grazia;

ora poiché il Signore le cose a metà non le fai mai, è a sperare che vorrà degnarsi

di compierla. Può essere che egli, il Signore, desideri che si continui a pregare a tal fine

e a vivere sempre più di fede, e abbandonati nelle sue sante mani. Iddio conosce i tempi

e i momenti delle sue grazie; ma noi possiamo affrettarle dolcemente

con una vita sempre più secondo il cuore di Gesù Cristo Signor nostro.

 3) Si avvicina anche per me il tempo di lasciare Roma;

verrò quindi anche a Genova dal Padre, ma lo preverrò.

 4) Sono stato il 6 corr. in udienza privata dal S. Padre, che ha benedetto largamente

anche a lei e a tutte quelle altre buone figliuole. E ogni volta che in questi giorni

vado visitando la Basilica di S. Pietro, che è pure la chiesa più veneranda

della cristianità[,] pongo me e tutte loro sotto la protezione di S. Pietro,

che è la Pietra su cui s’innalza l’immenso e perenne edificio della sua Chiesa.

 Tanti rispetti al Padre e a Giulio.

 La benedico, e a tutte di San Bernardino benedico in Gesù Cristo e Maria SS.,

e le conforto ad amare e servire a Dio.

 Dev.mo Servitore


       Sac. L. Orione della Div. Provvidenza.

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