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         Tortona, il 23 giugno 1917

         Anime e Anime !


 Buona figliuola del Signore, (alla Marchesa Vadettaro)


 Questa lettera è per lei e, in parte, anche per la Sig.na Maria Vittoria.

 a) Lei vada pure lunedì a Genova, partendo all’ora che meglio crederà.

 Mi spiace che non stia bene, e le dico nel Signore di curarsi, e anche di guarire;

ma deve curarsi, perché il Signore vuole questo, e per ora di miracoli per questo non ne fa.

Basta con lo spirito stare staccati da tutto ciò che il mondo cura con spirito

che non è da Dio.

 E poi si conforti al pensiero che l’intento della Divina Provvidenza,

nel permettere che siamo molestati dalle infermità corporali, è quello di distaccarci

sempre più dalle cose visibili, e farci apprezzare più vivamente

e più santamente le invisibili. E, per lei, basta.

 Ora dirà alla buona Sig.ra Maria Vittoria che la nostra debolezza non deve abbatterci:

è in Dio che dobbiamo confidare. La confidenza nel Signore è la fonte del nostro coraggio.

 Lo sapeva bene che lei è in alto mare; ma le onde non devono fare paura,

basta che alzi un po’ gli occhi, e troverà la stella, che è la Madonna SS., e avanti!

 Se il Signore ha stabilito che essa faccia qualche cosa per lui,

non deve forse essa cominciare coi sacrifici?

 Su dunque, o buone figliuole del Signore, non ci devono parere gravi

i sacrifici che facciamo pel Signore: niente deve piacerci di più che patire qualche cosa

per Gesù Signor nostro per la santa Chiesa e le sue anime.

 Dica alla Sign.ra M. Vittoria che pregherò per lei, e avanti tutte due in Domino.

 Le benedico in Gesù Cristo Signor nostro.

 Dev.mo servitore.


         Sac. Orione  d. D. P.

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