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+ Anime e Anime !
Tortona, il 13 dic. 1925
Buona figliuola di Dio, [Suor M. Vittoria]
Deo gratias! e sempre Deo gratias!
I Sono lietissimo che a S. Lorenzo tutto sia andato bene,
e che ci fosse anche quella persona. Lei veda, col divino ajuto, di portare sempre
la nota della concordia, della carità di Gesù Cristo, dell’unione e pace.
Non facesse altro, questa sarebbe già una grande missione di bene in Domino.
II Parto stanotte per Venezia; spero essere a Genova il 16 corr.,
prima di andare a Roma, il 16 stesso a sera.
III Fino ad oggi ho sempre ignorato che abbiano tolta una suora
dal Cottolengo-Marassi; lo seppi da lei e un po’ fa mi fu detto anche dal can.co
don Perduca. Si è messo a sorridere, ed io non ho più potuto dirgli nulla,
perché davanti a don Perduca mi sento niente: lo creda, abbiamo veramente un santo.
IV Giovedì verrà su una suora pel Cottolengo-Marassi, e condurrà su una cieca
e sorda di circa 70 anni. Aspettano a mandarla la suora giovedì,
perché possa accompagnare su quella buona cieca. La vecchia cieca e sorda verrà a Quarto.
Porterà (o presto o un po’ più in là) qualche cosa, ma intanto daranno L. 200 mensili,
più la roba pel letto.
V Dica a Suor Maria Stanislaa che le raccomando tanto tanto la questua.
Ci voglia mettere tutta la sua buona volontà. Vedano di secondarmi in questo.
VI Al Sig.r De Ferrari vada lei a parlare e gli dica lo scopo dell’Opera,
e che finora dovendo attendere ad una carità pratica non abbiamo avuto tempo
a scrivere nulla. Il nostro statuto sta nell’accettare il rifiuto di tutti,
trattare i poveri da fratelli e dare la vita per essi, nella carità di Gesù Cristo Signor nostro.
VII Mi fa tanto pena la malattia del Sig.r Canepa: prego per lui:
dirò
anche la S. Messa per lui. Verrei subito a Genova, se non avessi una
grave urgenza
di recarmi a Venezia. Tra qualche giorno sarò dal Sig.r Canepa.
Che Dio lo consoli e conservi!
VIII A giorni, martedì o mercoledì di questa settimana, verrà un giovane
vestito poveramente; è un toscano, ma viene da Villa Moffa, - si trascina su d’un bastone, -
è un ottimo elemento, penitente. Penso che la Divina Provvidenza voglia servirsi di lui
per ajutarci con la famiglia dei piccoli deficienti.
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IX Lo ho indirizzato con mia lettera a don Adaglio, o a chi per esso.
X Verrà da Roma presto un uomo valido e fidato. Spero sarete contenti.
XI
Benedico di cuore il Signore che si possa avere
acquistare quella roba
che ancora teniamo all’ospedale. Veda di affrettare la pratica.
XII Venendo, vedrò con piacere la corsia che le pare più adatta per i buoni fanciulli.
XIII Ora che può provvedere per 18 letti, veda di tenerli pronti,
possibilmente pel Natale.
XIV Che Iddio mi ajuti anche per la cernita da farsi, per mandare a Quarto
quelle ricoverate che devono essere tolte dal Cottolengo di Marassi.
XV Quanto a Quezzi, desidero che si faccia secondo l’idea e il desiderio
della Sig.ra Queirolo, la quale è la vera fondatrice di quella casa,
dopo la Divina Provvidenza.
XVI Le signore vedano di conoscere su questo riguardo qual’è il sentimento
e desiderio della Sig.ra Queirolo, - quello che essa desidera, desidero pure io in Domino.
Dobbiamo avere un grande riguardo verso di essa.
XVII Ora non so se quelle figliuole che sono a Quezzi siano convalescenti
di polmonite o inclinate a malattie polmonari. Alcune a me non parrebbero.
Certo ce ne sarà qualcuna.
XVIII Sono ancora stupito che si possano avere spese, durante i tre mesi di vacanze,
L. 60.000, - senza calcolare la provvidenza venuta su dalla questua.
Comunque, Deo gratias che Iddio ce le abbia mandate.
XIX Prego per lei e per tutte, e le conforto e benedico in G. Cristo
e nella santa Madonna.
Dev.mo
Sac. Orione d. D. P.
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