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+ Anime e Anime !
Tortona, il 2 genn. 1926
Buona figliuola di Dio, [a Sr. M. Vittoria - Quarto]
La pace di Gesù sia con lei e con tutti codesti cari del Signore.
Mando
Suor Maria Fede con altra suora. Entro
Tra cinque giorni
verrà pure Suor Maria Gaetana, che attualmente si trova in famiglia, per brevi giorni,
a Tonno (Genova). Mando pure un servitore, che già da due anni fece da portinajo qui,
ed è un uomo serio e per bene. Chiacchiera un poco e gli piace assai il vino, ma, nel resto,
è fidato e buon cristiano. Sue generalità: Lesca Cesare fu Luigi e fu Rossetti Giuseppa,
nato in Ancona il 25 dic. 1866; ha quindi 60 anni; ma è valido a lavoro e sano;
potrà servire anche per commissioni, poiché conosce Genova; potrà prestare servizio
e vigilanza agli uomini, servire in chiesa, a fare ogni altro che occorresse.
Era necessario che ella avesse a disposizione un buon uomo.
A quest’uomo, Lesca Cesare, si danno L. 40 al mese e pulito di biancheria
e provvisto di scarpe. Pel vestito e altro pensa lui con le L. 40 che riceve.
Gli ho dato oggi L. 50 sia pel suo viaggio che pel viaggio del baule -
più gli restano una quindicina di lire per lui. Per portinajo però prego lasciare quel giovane
che ci ho messo jeri. Veda che codesto giovane cioè l’Aglietti,
che ho posto a guardia della porta, quantunque nel modo di parlare
sembri
un po’ troppo franco, per altro, è un
giovane retto e datosi tutto a Dio, e
di famiglia molto per bene toscana. Egli venne alla Divina Provvidenza per farsi religioso,
- è fidatissimo; ed è bene che la porta sia in mano non di un servo, ma di uno della casa.
Sarà bene dargli nel vitto qualche piccola cosa più di un ricoverato, pel bisogno che io so
che egli ha, data anche la sua età giovane. Però di vino non glie ne diano
più di due bicchieri, uno a pranzo e l’altro a cena; questo si, di più no.
Mando Suor Maria Fede, perché lei possa essere più libera di uscire,
e anche di andare a San Sebastiano. Così lei, in questi giorni, mette al corrente
Suor Maria Fede sulla situazione della Casa di Quarto.
Quanto al tempo di andare a San Sebastiano, - le mando qui acclusa una lettera
di M. Sebast. a don Perduca; quando lei crederà di andare, vada pure.
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A S. Sebastiano hanno bisogno di una Maestra. Quel bravo padre di famiglia,
che venne jeri a trovarmi costì, ha una figlia Maestra, disoccupata, di anni 23.
Egli
abita a Belvedere (San Pier d’Arena). Si chiama Cavicchi
Mario, il padre
sta a Belvedere, Villa Solari, N 22. La figlia maestra si chiamerebbe Cavicchi Maria.
Codesto ottimo cristiano ha un figlio qui da me, di anni 12,
un altro cappuccino di 22 anni; poi ha due figlie, la maestra e un’altra piccina di anni 8,
con moglie. - Sono quasi in miseria. Egli vorrebbe sistemarsi, anche per darsi tutto
a servire il Signore. Se la figlia potesse prendersi, e andasse bene per S. Sebastiano,
dandole un 50 lire il mese, mi pare che forse la Divina Provvidenza ci potrebbe condurre
anche a prendere l’uomo, e poi forse la moglie e la loro piccola bambina. È uomo ottimo,
conosciuto e raccomandato dal Dufour. Ella vada, la prego, subito a vedere se la maestra
andasse bene per S. Sebastiano. Le sarebbe capitato un posto da scrivana
presso un avvocato, ma il padre non vorrebbe esporla a pericoli. Ella potrebbe,
in caso affermativo, andare a S. Sebastiano portandovi la maestra di cui tanto abbisognano.
Non mi pare aver altro.
La conforto e benedico in n. Signore Gesù Cristo e nella Madonna SS.,
e benedico a tutti.
Sac. Luigi Orione d. D. Provv.za
P. S. Bisognerebbe rimandare qui, indirizzandola a don Cantoni,
la roba di quel tale La-Fanci Giuseppe, quel disgraziato zoppo venuto via il dì di Natale.
Egli è vagabondo per Tortona, e si vendica ora dicendo roba da chiodi
di qualche suora di lì, che, secondo lui, si sarebbe diportata male con lui,
e più che molto da leggera. Un po’ di patire e di calunnie fanno mica male,
per l’amore di Dio benedetto. Umiltà, orazione fede, coraggio e avanti!
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