V039T174 V039P203



         [Tortona, li] 11 sett.bre [192]2

 +        Anime e Anime !


 M. Rev.da Superiora, [di Sanremo]


 Nelle tre volte che, dopo il mio ritorno dall’America, fui a Sanremo,

e anche quando ci fu il don Sterpi, ultimamente, si è constatato con disgusto

che la tavola dei Superiori è stata messa a un trattamento che non è più da poveri figli

della Div. Provvidenza i quali vivono o devono vivere di carità,

e nella povertà e mortificazione e temperanza.

 Ho saputo poi, con non poca sorpresa, che qualche Sacerdote qualcuno

è di frequente a lamentarsi per la cucina, e ciò mi ha fatto tanto pena.

In tutto il tempo di vita dell’Istituto è questo il primo richiamo del genere,

e mi spiace di doverlo fare a chi più avrebbe dovuto vivere mortificato.

 Rev.da Superiora, ella stia tranquilla che gode meritamente tutta la fiducia mia

come di don Sterpi: noi le siamo molto, ma molto grati di quanto fa

per il buon andamento del convitto.

 Lei è autorizzata a rimettere la tavola dei Superiori come fu sempre

prima di questi mesi di malattia di don Quadrotta; e si valga di questa mia senza timori

quando alcuno richiedesse carni più fine e cibi non conformi allo spirito

della nostra povera Congregazione.

 Iddio La benedica con le sue suore, e la grazia di n. Signore sia sempre con lei.

 Dev.mo servitore in Gesù Cristo e Maria SS.


        Sac. Orione Luigi  della Div. Provv.

¨