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[Manca l’originale]


Busta - Espresso


          Roma 9 Aprile 1931 / IX


Al Gentilissimo Sig.

Sig. Comm.re Uff.

Dottor A. Boragno

Podestà - Tortona


 Gentilissimo Sig. Podestà


 Come già oggi le sarà stato comunicato dal mio caro dottor Codevilla

mi ha telegrafato, il pianoforte è giunto, e venne pure trasportato. Il maestro però,

ed è chiaro, ancora non lo sa, e lo sospetta, lieto e grato del dono.

 Stasera ho avuto con lui un lunghissimo colloquio, che non sarebbe più finito

da parte sua, se non avessi io non avessi avuto un appuntamento,

poi volle accompagnarmi fino giù in strada con grande effusione di affetto.

 Fu una conversazione interessantissima della quale terminata la presente,

fermerò degli appunti. Sta benissimo di salute e lavora, secondo me,

comincia un secondo periodo di lavoro, forse bisognerà moderarlo.

 Ho pure conferito con la sorella di lui, la Felicia quella che gli ha

sempre fatto un po’ da mamma, la prima delle tre, e ho trovato buona disposizione

per Tortona.

 Vidi anche per una buon ora e mezza fratel Damaso. Egli scriverà a lei,

signor Podestà, domattina, il maestro, è da oltre vent’anni che è affidato fraternamente

a lui. Fratel Damaso dice che la cerimonia della presentazione del pianoforte

meglio sarebbe se potesse essere rimandata al 23 corr. m.

Egli, che è pure il Procuratore generale della sua Congregazione, dovrà

in questi giorni accompagnare il suo superiore generale nella visita di alcuni Istituti;

doversi dunque di necessità assentarsi da Roma; non può essere per la cerimonia.

 La consegna delle parti del nuovo oratorio e la venuta del maestro a Tortona

molto dipende da fratel Damaso.

 Egli non è contrario a che il maestro venga, ma bisognerà invitare anche lui

e questo farà lei, sig. Podestà, e ho piena fiducia che tutto andrà bene.

Non Le devo tacere, per altro, che c’è qualche corrente divergente,

ma su fratel Damaso posso qualche cosa, c’è poi sempre da fare con la testa del maestro,

che speriamo sia in una buona fase, lo conosco da tanto tempo,

di certe cose non bisogna parlargliene troppo prima, se no ci arzigola sù e si corre rischio

che vada male.

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 Fratel Damaso mi disse che tutti i giorni sono buoni dopo il 21 aprile,

e quanto al giorno, si mettono a disposizione di lei sig. Podestà. Si farà un invito

non molto largo, ma di un gruppo di personalità. Sarà invitata l’Accademia d’Italia,

le loro eccellenze: Mascagni e Giordano, qualcuno dei Ministri dell’interno

e della educazione nazionale, qualcuno che rappresenti il Vaticano come:

Caccia Dominioni, maestro di Camera di Sua Santità, essendo Renzo

il maestro perpetuo della Sistina.

 Si cercherà di farlo suonare lui, al nuovo pianoforte offertogli col quartetto Romano

e si inviterà la celebre Casa Fox a prendere la musica e il film da darsi a Tortona,

si inviteranno i corrispondenti dei primi giornali italiani ed esteri.

 Tanto mi fò dovere di comunicarle, sig. Podestà, chiedendole venisse,

dietro la stanchezza di un giornata che direi, fu campale le ho buttate giù, alla meglio,

la presente per sua informazione e degli egregi signori ed amici che,

insieme con lei tanto cooperano al bene e all’onore della nostra cara Tortona

 Con devotissimi ossequi suo umile servitore.


            Don Orione

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