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[Il corsivo azzurro è grafia di altri]


Copia - Conservarla per l’archivio


         Tortona, 25 Dicembre 1932 - a. XI


Gentilissimo Signor Podestà, da Tortona.


Le sono sentitamente tenuto delle espressioni, piene di alta bontà,

che la sig.ria vostra ha voluto rivolgere a me e alla mia Congregazione, per sè

e a nome della cittadinanza tortonese, in questa fausta occorrenza del Natale.

 Le dirò che sono rimasto anche confuso, perché né io né i miei

sento che meritano tanto.

Vuol dire che le sue buone parole, sig.r Podestà, ci saranno di eccitamento

e di conforto nella santa, modesta fatica.

 Mi farò dovere comunicarle ai miei collaboratori che, nel Paese e all’estero,

lavorano in umiltà sul campo del bene, vivificati dalla fiamma di Cristo

e da un amore, senza limite devoto, alla nuova Italia e a Tortona.

 Ci conceda il Cielo di portare sempre alto e onorato il nome di questa cara città,

mentre io affretto con il desiderio più ardente il giorno che potremo per essa

fare qualche altra cosa, e mostrarle che la amino come si ama una madre!

Con anime profondamente grato, ricambio e umilio a lei, sig. Podestà,

e alla cittadinanza auguri fervidissimi e voti di ogni prosperità,

e prego Iddio, sig.r Podesta, di ascoltare la voce della mia preghiera!

Con la più alta stima, voglia avermi, sig.r Podestà, per suo dev.mo servitore in X.sto


          Sac.te Luigi Orione

          dei Figli della Div. Provv.za


Titolo:

La Città di Tortona

al nostro Superiore

nel Natale del 1932

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