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            [1928]


 Gentilissimo Sig.r Questore,


La pace de e La benedizion Io jeri nel di prima quando mi sul partire

io avrei voluto abbracciarla, per dirle tutta la profonda e santa impressione

che avevano fatto su di prodotte in me le esortazioni più che paterne,

che ella fece aveva rivolte a quel povero figliolo.

 Non l’ho fatto per non mortificare lui, che non potevo abbracciare a cuo a una però Ella egli deve aver ella però nella sua intelligente bontà,

avrà ben sentita tutta la mia alta stima che ho concepito riportato di lei

quando ho detto al Tranquilli: vedi che non ti ha parlato da questore, ma da sacerdote.

 Permetta, distinto signore, che ancora la ringrazî

e che La mi conceda permetta di abbracciarla in ispirito in Domino.

 Iddio la benedica!

 Suo umile servitore in X.sto


            Sac. Orione

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