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[Minuta]


 Rev.mo Monsignore, [Legè]


 Sarei venuto in persona, se non avessi dovuto partire quasi all’improvviso.

 Mi è tuttavia assai gradito compiere pure di qui questo mio dovere:

di porgere cioè a vostra signoria rev.ma, e per me e a nome di tutti i miei religiosi, -

dei quali so di essere interprete sicuro, - la espressione del più sentito e riverente ossequio

e della nostra obbedienza senza limite devota.

 Pure conoscendo di essere ora tra i figli di San Marziano

gli ultimi tra gli degli ultimi, non vogliamo nell’affetto rispettoso e nella obbedienza

al nostro superiore, essere ad alcuno secondi.

 La fede stessa che, per grazia, Dio ci ha dato nella Divina Provvidenza

vogliamo sia sarà il fondamento della nostra obbedienza.

 Noi quindi la preghiamo, rev.mo Monsignore, più che di continuarci

la sua bonta antica benevolenza, di non risparmiarsi nel correggerci, e le dico protesto

che le saremo sempre riconoscentissimi di qualunque atto ella farà compirà

a santificazione delle anime nostre e a bene del nostro Istituto.

 E con questi sentimento io e i miei confratelli di Congregazione

preghiamo Iddio e la SS. Vergine di confortare vostra signoria rev.ma

nel governo della diocesi (al cui bene, del resto ella già da oltre 25 anni

già ha dato tutto oltre 25 anni di assiduo lavoro).

 E E sento anche doveroso assicurarla che, per faremo quanto dipende è in noi, -

con umile vita religiosa e con piena adesione di mente di cuore e di lavoro a quanto lei,

rev.mo mg.r Vicario capitolare, crederà nella sua saggezza di disporre,

cercheremo di per darle ognora ogni consolazione.

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