V040T053 V040P055
[Minuta]
Rev.mo Monsignore, [Legè]
Sarei venuto in persona, se non avessi dovuto partire quasi all’improvviso.
Mi è tuttavia assai gradito compiere pure di qui questo mio dovere:
di porgere cioè a vostra signoria rev.ma, e per me e a nome di tutti i miei religiosi, -
dei quali so di essere interprete sicuro, - la espressione del più sentito e riverente ossequio
e della nostra obbedienza senza limite devota.
Pure
conoscendo di essere ora tra
i figli di San Marziano
gli
ultimi tra gli degli
ultimi, non vogliamo nell’affetto rispettoso e nella obbedienza
al nostro superiore, essere ad alcuno secondi.
La fede stessa che, per grazia, Dio ci ha dato nella Divina Provvidenza
vogliamo
sia sarà il fondamento della nostra obbedienza.
Noi quindi la preghiamo, rev.mo Monsignore, più che di continuarci
la
sua bonta antica
benevolenza, di non risparmiarsi nel correggerci, e le dico
protesto
che
le saremo sempre riconoscentissimi di qualunque atto ella farà
compirà
a santificazione delle anime nostre e a bene del nostro Istituto.
E con questi sentimento io e i miei confratelli di Congregazione
preghiamo Iddio e la SS. Vergine di confortare vostra signoria rev.ma
nel
governo della diocesi (al cui bene, del resto ella già
da oltre 25 anni
già
ha dato tutto oltre 25
anni di assiduo lavoro).
E E
sento anche doveroso assicurarla che, per
faremo quanto dipende è
in noi, -
con umile vita religiosa e con piena adesione di mente di cuore e di lavoro a quanto lei,
rev.mo mg.r Vicario capitolare, crederà nella sua saggezza di disporre,
cercheremo
di per darle ognora
ogni consolazione.
¨