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Riservatissima e da distruggersi subito
Roma, il 25 Nov. 1908
Caro sig.r rettore, [don Riccardi]
Jeri mattina il S. Padre riceveva in udienza privata, non ufficiale,
ma durata un venti minuti, monsig.r Berutti,
al quale il S. Padre a bruciapelo domandò notizie su don Riccardi
A voce potrò dirle di più, intanto a suo conforto sappia che il S. Padre
ha mostrato molta, ma molta benevolenza verso di lei.
La prego di distruggere tosto la presente, e perdoni se mi prendo la libertà
di dirle anche di stare riservato colla superiora dell’Istituto S. Vincenzo
poiché temerei che qualcuno tenti sapere per essa qualche cosa.
Come saprà, stanotte è morto alle 2,10 il maestro Perosi padre.
Penso che in questi momenti e sul «Popolo» e per lettera
vorranno guadagnarsi i Perosi; sarà bene che anche i buoni gli scrivano; se lei lo farà,
non accenni alle sue pendenze, poiché già ne ho parlato io stamattina,
e potrebbe sembrare un sopraffare.
Dica per piacere a don Sterpi che ho già date le 500 lire a Baldoncini
avute qui di Provvidenza, il denaro in Casa è dove dormo io, nel tiretto -
Dica a don Sterpi che mi perdoni e si faccia coraggio in Domino.
Perdoni la libertà di questa mia: si conforti molto che il S. Padre Le vuole bene -
Per ora silentium.
Suo in Gesù crocifisso dev.mo
Sac. Orione d. D. P.
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