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[incompleta]


        A Monsig.r Perosi il 25 / XI [1]910


 Rev.mo e carissimo Mg.re, Per


Colgo questo Prima di Le ho detto che un di, do breve relazione,

come già le promisi avanti di partire, della mia udienza del S. Padre

e di quanto diss col Card. De - Lai

Il S. Il Card. De - Lai Questi mi accolse molto molto bene; ma ci stetti poco;

non entrò a parlarmi di Tortona.

 Gli spiegai tutto circa il modo di darmi l’aiuto qui, come lei mi aveva detto suggerito.

Egli approvò, e mi disse avendogli io esposto e miei timori che qualcuno qui che

il quale qui fa la pioggia e il bel tempo cercasse di mettere su Monsig.r Arcivescovo

per mettersi lui in Curia, egli mi disse che e impedire che io abbia quell’aiuto

per mettere in Curia altri o sé stesso, - Sua Eminenza mi disse che avrebbe scritto qui,

legando a Mg.r Arcivescovo le mani, dicendo che io aveva chiesto un ajuto,

ajuto che mi viene accordato in una persona di mia fiducia.

Finora Mg.r Arcivescovo nulla mi disse; è segno che non avranno ancora scritto.

 Il S. Padre mi trattenne per circa un’ora molto, ma molto paternamente.

 Voleva darmi anche denaro per tutti i conto e insistette che gli scrivessi

avendone bisogno. Io n Non volli denaro, per ora basta quel poco

che la Divina Provvidenza mi ha mandato già dato in altro modo.

 Mi fece tre tre splendidi e lunghissimi autografi per quattro tre Vescovi affinché

mi ordinino ratione servitutis ecclesiae quei chierici che sopra della Congregazione

che hanno finito gli studî e che hanno fatto buona prova per darmi un po’ d’aiuto -

Mi disse se aveva veduto Mg.r Vescovo di Tortona, e come mi aveva ricevuto,

ed io gli diss raccontai tutto anche il fatto di don Semino

che prima ancora di riceverlo andare al concorso disse che era inutile

poiché egli era un orionista, e il S. Padre ripetè si mostrò molto addolorato.

Mi Gli ho detto che dopo avere pregato sulla tomba del ven.le Cafasso

e del Cottolengo decisi con umiltà di figliolo di parlare chiaro al Vescovo,

e per impedire il danno dei terzi e dei miei figlioli che ho lasciato a Tortona,

e per togliere dal cuore del Vescovo una spina.

 Qui il S. Padre si espresse sul Vescovo come di chi è malato cerebrale -

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 Approvò il S. Padre che io avessi quell’aiuto in Curia, come la sera prima

lo approvò il Card. Merry del Val. Io venni fuori dal Papa fuori di me,

e ripartî alle 6½, alle 7½ ripartiva col diretto per la Sicilia.

 Sono già stato a Noto, e a Reggio, dove vidi lungamente Mg.r Rousset

e Monsig.r Cottafavi e le opere. Come ho detto con questo Monsig.r Arcivescovo

lunedì dovrò accompagnare a Regg Noto Mg.r Cottafavi poiché prima che egli finisca

la sua missione è bene venga quello che si fa là e il terreno comprato col denaro ricevuto,

e come stanno gli orfani.

Poi dopo l’Im Mi fermerò a Noto un giorno, poi ritorno,

e dopo l’Immacolata condurrò a spero che Mg.r Cottafavi prima di lasciare

definitivamente queste contrade vorrà pure visitare la Colonia di Cassano Ionio,

dove ci sono gli orfani fatti sbarcati sbarcare dalla «Catalogna»

per un dispettuccio voluto fare dal Governo al Papa S. Padre -

pure in quei tristissimi dolorosi momenti.

Oggi domandai a Mg.r Vescovo

Jeri Mg.r Arcivescovo mi ricevette d’in piedi, presente una commissione

che era venuta da un villaggio pu per qualche cosa.

 Io temo assai penso ora che anche ricevendo la lettera della Concistoriale

egli non me la comunichi, e scriva costì magari contro di me, vedremo ma vorrei sbagliare

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