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[esiste altra minuta]
+ Messina, 2 / 2 [1]912
Rev.mo e carissimo Mg.r [Carlo] Perosi,
Le
domando proprio scusa del ritardo; voleva scrivere
scriverle subito,
ma aveva bisogno di parlare ancora con quella persona, di cui dirò più sotto.
Mg.r
Arcivescovo è ritornato, il 24 ma
non mi disse nulla se ha che
si riferisse a me.
Qui
Qui però c’è già
il suo domestico e parecchi altri
che sono al corrente di tutto ciò che si pensa e si fa in Arcivescovado;
e da
certe indiscrezioni venni a conoscere che a
Roma si aspettano in modo sicuro
di
vedermi dispensato dall’ufficio da un giorno all’altro, e di
poter fare avere
un
Vicario che sia del loro clero
messinese, e non favvero e
dei loro,
poiché
essere forché e di liberarsi del continentale
che è viene dipinto
come la causa
di
tutti i loro mali e accusato di avere impedito molte
molti loro disegni,
(il cardinalato dell’Arcivescovo, ecc.) e, forse, fin anco la rinascita della città.
Son
cose che fanno ridere, non è vero? eppure,
che vuole? sian Iddio permette così,
non
è per niente che sono metà di stirpe orientale. E
ppoi i Il demonio e la loro vanità
e
ambizione o amor proprio giuocano
mi pare, terribilmente attorno a me - Pazienza!
Preghi che me ne venga in bene, e sia tutto per amore di Dio
e a
bene per la salvezza dell’anima mia.
Come
vede, venire subito ora
non è prudende e crederei
conveniente,
potrebbe
sembrare che venga venga
per sentire sapere che
ha detto potuto fare
e dire
e
fare Mg.r Arcivescovo, e ciò alm
sarebbe almeno, poco delicato. Verrei un po’ più
in là.
Siccome
si fa anche il nome del mio successore, è
meglio è che attenda
con
nel silenzio e nella prudenza e nel silenzio in
Domino in silentio et in prutentia
le
disposizioni che Mg.r Arcivescovo mi
verranno o da Mg.r Arcivescovo
o da
Roma dalla Concistoriale; e, se ci fosse ancora da
bere
al
calice del n. Signore Signore,
finisca e vi beva sino all’ultimo con l’ajuto
che
spero da lui nostro
Signore stesso e della sua SS. Madre.
Jo
Del resto sono lietissimo: sto benissimo, e sono
felice dell’ajuto della
grazia
che
Dio mi concede di fare la sua SS. Santa
Volontà, qualunque essa possa
essere,
e
che è quella del suo Santo Vicario in terra.
Quanto
al noto affare, quella person quel
Signore chiese più e più volte
se conosceva la loro impressione, ed egli non si arrischiò di scrivere
perché non voleva essere come imprudente. Egli pare abbia riportata buona impressione
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e mi
disse se poteva in questo carnevale, ripassando da Roma, ripetere
rinnovare la visita.
Non
sa di è sicuro di
poter ottenere il visita permesso la
licenza.
Forse insisterebbe di averla qualora conoscesse che una sua visita sarebbe gradita. -
Io
però io prima o verrò
o s scriverò o verrò.......
¨