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[incompleta]


[esiste un’altra inizio lettera]


 [+]        [Tortona,] 10 Dicembre 1933


 Nobile signore, [Marchese]


 La grazia di N. Signore Gesù Cristo e la Sua pace siano sempre con noi!

 Come oggi le ho telegrafato, ho ricevuto le sue lettere.

e quella avuta stamattina sarà anch’essa fatta trasmessa a frate Ave Maria entro domani,

con ogni riservatezza.

 La risposta dell’Eremita penso non dovrebbe tardare molto, -

io l’ho sollecitatase se tardasse la solleciterò; e le lettere di v. signoria,

dopo che il suo confessore glie le avrà lette,

 Egli già prega per lei e continuerà a pregare.

 Il Signore mi ha provato con grande male di denti, e venne tanta neve lassù,

che non mi fu possibile far tutto sollecitarla di presenza, ciò che farò, se tardasse.

 Ebbi anche due volte la visita del Signore,

che venne a prendersi due pe religiosi carissimi, onde non mi f uno poi di 21 anno,

fra Redento, un angiolo di eremita morto sotto una valanga di terra

proprio presso l’Eremo di S. Alberto.

Sia Fu per me e per tutti un dolore vivissimo. Sia fatta la volontà del Signore!

Appena potrò dirle qualche cosa da parte di frate Ave Maria, lo farò tosto.

 Ma, intanto, io la prego, carissimo sig.r Marchese, di fuggire il peccato

e di vivere casto, da giovane cristiano veramente timorato di Dio:

Le raccomando l’orazione e poi confidi nel Signore, ed egli la aiuterà.

Lei abbia fede, si mantenga pure le sorgenti della vita e abbia una grande fiducia in Dio.

Sono Ed E poi stia tranquilla su quello che le ho detto., e la prego a conservare un piena

Conservi tranquillità e fermezza nell’assistenza del Signore: quiete e fermezza interna,

guardando in alto.

 Lei ha di suprema necessità di conservare l’interiore tranquillo,

e non permetta che vi nasca tumulto, né pur quando un certo tun turbamento

sembra buono e a buon fine diretto

¨