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          Venezia, il XXX / XII [1922]

          Istituto Manin


 Gentilissimo sig.r Colonnello, [Arzano]


 Ricevuta sua gradita - Prego scusarmi ritardo risponderle.

Per quella faccenda della lapide già mi aveva parlato il nostro bravo Sala.

 Sta vero, verissimo, il concetto fondamentale è salvo; quando poi c’incontreremo

avremo agio a parlarne, - non è il caso di scervellarci.

 Ho telegrafato pochi dì fa al maestro, al caro maestro e compatriota nostro,

che se ne venisse con me in Italia o in America, e che lo abbracciamo

con amore dolcissimo di fratello.

 Mi rispose che ha deciso di recarsi a Londra, e di fermarsi fermarvisi sino al [1]926;

Ora s’è fissato sul [1]926; me lo scriverà anche il suo futuro cognato,

rag.r Vittorio Pietra Santa. Sarò a Roma a giorni, e vedrò.

 Ho letto jeri sul Resto del Carlino la narrazione dell’incontro con Mussolini,

e vi ho pianto su, come ho dovuto piangere alla notizia della interdizione, benché,

già da luglio, me ne avessero parlato a Roma.

Ho fede che guarirà, e che cammineremo insieme, guidati dall’alto,

dalla divina luce della carità e dell’arte, in un grande amore a Dio e agli uomini;

in un grande amore all’Italia e alla nostra Tortona!

 Caro Colonnello, mi permetta di abbracciarla per il culto che ella ha

per la nostra città amata.

 Suo aff.mo


            Don Orione


 P. S.  Col prossimo anno scolastico, ora che i tre anni di liceo al Dante si sono

sono completi - vorrei iniziarvi l’Istituto Tecnico. Abbiamo nelle R. Tecniche di Tortona

circa 500 alunni; molti continuerebbero se trovassero in città, senza gravi spese,

l’Istituto Tecnico.

 Tortona è una città tranquilla, moralmente sana, dov’è aria buona e buona gente,

retta, onesta.

 Certamente ne verranno di alunni anche dal di fuori, quando l’insegnamento affidi,

specialmente dal genovesato.

 Sarà un utile non indifferente per la città.

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 Io non intendo avere giovani interni ad Dante: per interni siamo già quasi al completo:

aprirei i corsi per esterni, e tenderei di fare di Tortona anche una città di per studj medî,

com’è Pavia per gli universitarî.

 Troverebbero fuori famiglie serie e pensioni non alte - Che ne dice?

Comincerei con la I, e farei come col Liceo.

 Avrò bisogno di un po’ di appoggio morale dal municipio e dai tortonesi.

Pei professori ne ho parecchi de’ miei che mi escono quest’anno dalle Università di Torino

e di Padova, con la laurea in lettere e scienze.

 Forse mi bisognerà un po’ d’ajuto per l’arredamento e pel materiale scientifico;

ma ritengo che anche il Ministero concorrerà.

 Bisognerà lanciare l’idea sui giornali locali, ma,

se l’iniziativa venisse non dal Popolo forse sarebbe meglio.

«Sé saggio, e intendi me’ ch’io non ragioni»

 Il Popolo potrà poi, a sua volta, soffiarvi entro. Va bene?

 Nuovamente, e con i più fervidi augurî d’ogni bene pel nuovo Anno!

 Suo


            Don Orione

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