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 +        Anime e Anime !

         Tortona, il XXI / X [MCM]XXIII


 Caro Colonnello e amico,


 Leggo la gradita sua di jeri l’altro e la ringrazio. Sarò breve (!!)

perché devo oggi andare a Roma e ho ancora molto lavoro; ma rispondo subito.

 I/ Pienamente d’accordo quanto a fare di Tortona nostra

il principale centro scolastico della diocesi. Che Dio ci ajuti!

 II Il liceo del «Dante» non è abolito affatto, e chi ha riferito non fu esatto.

Non tengo le classi dove non ho almeno quattro alunni, e mi pare d’essere discreto.

La 3a liceale che ha 4 alunni, compresi due miei chierici, resta.

 Al Capo XVIII della Genesi si legge che Abramo chiese a Dio che volesse salvare

Sodoma e Gomorra, se almeno vi fossero stati cinquanta giusti, poi scese a 40, poi a 30,

a 20, e si fermò a 10. Io sono sceso sino a 4 (dico quattro) per classe;

l’anno scorso ho mantenuto la I Liceo con 2 alunni.

 Da che proviene questa deficienza di elemento? dai risultati negativi, forse?

Oh no! Tutti gli anni li ho presentati tutti agli esami pubblici,

con risultati soddisfacentissimi. Anche quest’anno, benché con l’esame di Stato,

ho mandato anche quelli di I e di II Liceo agli esami governativi,

perché non si dicesse che erano Tagliatelli fatti in casa: 15 presentati e 14 promossi:

di cui 6 presentati alla licenza di liceo, e 5 promossi; (ritenuto fu solo

- e proprio perché non volle studiare, - il figlio del cav.r Emilio Vercesi).

Che potevo fare di più, che non ho fatto?. E nessuno mi diede l’ajuto di un dito!

E io solo so quello che mi è costato il Liceo!

 Pensi che ogni alunno non dava che L. 200 all’anno, quindi neanche si può dire

che si esigesse troppo.

II E veniamo al corso integrativo.

 Tre giorni fa ho mandato il prof. Tornari, direttore del «Dante»,

al Commissario pref.zio, cav.r Farina, a proporgli, a nome mio, che,

date le condizioni finanziarie del comune, il «Dante» era pronto a venire incontro

al comune stesso, e si offriva di aprire, entro 15 giorni, e gratuitamente,

il corso integrativo.

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 Rispose ringraziando, ma poiché il comune

aveva già fatta domanda al Ministero, e non veniva che una spesa di L. 6000 annue

(queste L. 6000 saranno però per quattro anni); avrebbero fatto loro. E va bene.

Come Però come forse lei avrà letto sul Corriere della Sera di og jeri,

si badi pero’ che ogni alunno del corso integrativo dovrà, oltre le tasse per la iscrizione

e frequenza alle complementari, pagare in più L. 100 all’anno pel I anno

del corso integrativo, e L. 200 pel secondo anno. E così pagheranno più

che non facendo l’Istituto Tecnico, tutto compreso.

 Per l’Istituto Tecnico pubblico aperto in Tortona ad es. non fo’ pagare

che L. 160 annue, qualunque classe facciano, e solo a quelli di I che si iscrivono

ho messo le rituali 50 lire di iscrizione, non agli altri.

 Il nostro (dico nostro perché è suo come è mio, e dev’essere considerato

da ogni buon tortonese come Istituzione cittadina di pubblico bene) -

il nostro Istituto Tecnico di Tortona ha già iniziato le lezioni regolarmente,

e andremo a sui 150 alunni; più di 115 frequentano già,

comprese una dozzina di signorine, e alcuni giovanetti non di fede cattolica

(almeno i parenti) e forse neanche battezzati, nati nel periodo dell’ubriacatura bolscevica,

anzi quando in Italia non c’era di bolscevico ancora il nome, ma c’era la merce.

Ho fatto pel l’Istituto e sto facendo spese non indifferenti:

al «Dante» vi sono sempre i muratori, un po’ come al Duomo di Milano.

 Ho delle aule splendide, ed ho rimesse messa in evidenza,

nel loro suo primitivo disegno, qualche bella sala.

Venga, e vedrà.

 C’è una soddisfazione generale in città presso i ben pensanti e i veri tortonesi,

però mi hanno fatto una lotta sorda e indegna alcuni, - e qualche prete - e non è finita.

Ma «la loro miseria non mi tange»

 Apriremo anche una palestra ginnastica interna, - non so ancora quello che mi verrà,

ma, se ella sapesse se ove a Milano vi fosse una qualche palestra in liquidazione

(per la parte dei pesi etc.), manderei uno a trattare.

 Tutti i professori sono laureati. Avendo aperto l’Istituto anche alle signorine,

ho assunto pure tre professoresse, e i tortonesi serî, e che mi conoscono,

non si scandalizzeranno per questo: sono ottime insegnanti e a posto.

Se avessi avuto più alunne avrei data sdoppiata una sezione per esse,

ma mi fecero una guerra sorda, e non ne ho che una dozzina. di pazienza!

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 L’Istituto S. Giuseppe mise una tassa di frequenza di L. 100 il mese,

e il suo primo anno (non metteva che il primo anno) di corso Magistrale

andò deserto fino ad oggi.

 Perché Tortona non vedesse scomparire anche l’I il corso Magistrale

ed esulare quell’elemento di nostri giovani e signorine che lo frequentavano,

con danno morale e materiale non indifferente, ho messo la musica al «Dante»,

perché, come vedrà dai programmi governativi, basta l’insegnamento della musica

perché l’Istituto Tec. inferiore serva da corso Magistrale. Un altro anno metterò

il I corso dell’Istituto Superiore, e, di anno in anno, completerò l’Istituto Superiore -

Mi capiranno i tortonesi? mi daranno vorranno dare qualche ajuto? -

Non voglio guardare indietro, no! E voglio sperare che almeno mi sapranno comprendere

come si fa altrove.

 Volendo aprire l’Istituto Tecnico ho chiesto al comune un sussidio di denaro,

ma che, almeno, avessero voluto fare una ripartizione del Materiale scolastico,

in proporzione, dato che era abolito il R. corso Magistrale e le R. Tecniche.

Ho chiesto ad uso, s’intende, - per non dover spendere circa 10 mila lire in banchi etc. -

Mi hanno dato 10 vecchi banchi che ho cercato di rimettere a nuovo,

facendoli raddrizzare ed riverniciare, e, se non ne avranno bisogno loro per altre scuole,

nella entrante settimana, forse mi daranno anche una cattedra e una lavagna.

 Non hanno suono di lamento queste mie parole; ma penso.....

 A Voghera, per impiantare il solo Istituto Tecnico inferiore,

hanno stanziate L. 280 mila di cui L. 80 mila per solo stipendio ai professori.

 Non è vero, caro sig.r Colonnello, che c’è materia da riflettere e, per noi tortonesi,

anche un po’ da chinare la testa?. Ma passo a più spirabil aere

 Sto per dar vita a Tortona ad un’opera nuova, che sarà di vantaggio pubblico,

e ci spenderò un 200 mila lire - non le ho, anzi sono pieno di debiti oggi;

ma quest’inverno tornerò in America, e Dio mi guidi! Vorrei poterla iniziare

prima di partire. Non oso ancora buttarla sulla piazza perché ora ci sto meditando su

e pregando. Io prego, mi getto ai piedi di Gesù Cristo, perché credo

di nulla poter fare senza di Dio: mi getto ai piedi della Madonna,

e poi mi fo’ il segno della croce, e vado avanti?!

 A Venezia abbiamo cinque Istituti fiorenti con più di 500 giovani interni,

senza gli esterni; l’Istituto Manin, con Scuole professionali, sul tipo della Umanitaria

vostra di Milano, l’Orfanotrofio maschile alle Zattere con Scuole di arti e mestieri;

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l’Orfanotrofio al Lido (tutti orfani di guerra); l’Istituto Berna a Mestre

con 60 giovani orfani: la Colonia agricola Soranzo a Mirano con 40 orfani:

e E il 24 corr. si apre l’Istituto Rossi a Padova. La sola tipografia che sta all’orfanotrofio

mi costà più di 600 mila lire, - Ed ed è tutta pagata, com’è pagato tutto

quello stesso stabile dell’orfanotrofio acquistato il 4 scorso agosto per 880 mila lire,

più le spese di atto.

 Solo l’Istituto Manin va per conto di quella Congregazione di Carità,

tutto il resto va per conto dei tortonesi, che sono vogliono essere i facchini di Dio

e della chiesa di Dio, e che vanno camminano innanzi sostenuti dalla fede

nella Div. Provvidenza, e da quella divina fiamma che è la carità: Charitas!

la Carità di Cristo e del prossimo!

 Io amo Tortona! questa terra sacra dov’è nato mio padre: dove riposa in Cristo

la salma benedetta di mia madre, e dove la mano del Signore mi ha portato

a lavorare con cuore di figlio, di italiano, di sacerdote di Cristo!

Io vorrei vederla questa nostra cara città fiorire sempre più di vita cristiana e civile;

vivere l’alta vita della sua fede e del suo eroismo antico! vVorrei vederla concorde,

unita nei suoi figli, procedere fiera e romanamente vi sulle vie dell’onestà,

del progresso, del lavoro! Certo, che gli studî a molto gioveranno, benché non siano tutto.

Ma se noi moralizzeremo la gioventù, se la illumeineremo nell’intelligenza

e le la riscalderemo nei nel cuore con una educazione cristiana e italiana insieme,

noi avremo fatto opera che sarà altamente benedetta, e prepareremo a Tortona nostra

un avvenire degno di essa lei e del suo passato glorioso, cattolico e italiano.

 La ringrazio, sig.r Colonnello, del suo valido, morale appoggio,

e di quanto delle benevoli espressioni che ella mi dice rivolge

pure a nome della benemerita Società Storica tortonese. e E dico a lei

e agli ottimi colleghi suoi tutta la mia riconoscenza, e il conforto che mi danno

nel mio umile lavoro.

Spero di essere Sarò a Tortona pel prima del 4 nov.bre,

e spero di rivederla tra di noi.

 Ho detto al nostro caro Sala che esporrò quel giorno il manoscritto

della resurrezione di Cristo, che è a Tortona, e resterà sempre a Tortona,

ma non è ancora notizia di pubblicarsi. Ho anche altro e tutto resterà in eterno a Tortona.

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 Sa che porterò a Tortona (e al «Dante») un Dante del Landino, incunabolo del 1491,

con le silografie, rarissimo tanto che il Governo vorrebbe acquistarlo

e m’ho posto il veto di vederlo? Non ce ne sono che cinque copie in Italia, pare.

Alla Marciana di Venezia non c’è e il prof. Ferrari, direttore, voleva acquistarlo

per Venezia.

Se il Il 2 nov.bre faremo la inaugurazione dell’Istituto Tecnico, al «Dante»

presenti tutte le Autorità,i. Intendo fin d’ora invitarla, e invito in pieno la Società Storica

a cui intendo dare posto distinto e a sé: è bene che si veda chi lavora per Tortona

Lei vorrebbe dire due parole (non più di 10 minuti) un quella circostanza?

Mi farebbe un regalone.

 Ho finito. Mi pare aver risposto a tutto. - Ma vedo ancora sulla sua

che ella parla di Liceo classico. Sono con lei, pienamente d’accordo con lei:

Tortona è romana, e dev’essere e restare romana (classica), cominciando dalla sua fede

e dalla sua cultura.

 Lei si lagna che scrivo poco: Non ho tempo a scrivere molto, e non so scrivere -

Pensi che sono oramai più di 40 Istituti in Italia e fuori, che guardano a Tortona:

che a Tortona guardano come a madre che ha dato loro vita e latte: che di Tortona parlano,

in lingue pure diverse e lontane

 Ma questa rete di Case dà anche a me molti pensieri,

e stanotte non so quanto ho potuto dormire. Cerco bene la notte di riposare,

ma non si può più?

 Ecco dunque: la presente è come un acquazzone, ora verrà la siccità,

e Lei voglia scusarmi se per un po’ non mi farò vivo.

 Noi c’intendiamo pur senza parlarci né scrivere - Vi è un’intelligenza spirituale

che unisce ed affratella nel bene, e per la vita e per la morte et ultra!

 La abbraccio in Cristo, e benedico alla sua signora e ai suoi figli.

 Suo aff.mo


        Sac. Luigi Orione  della Divina Provv.za


 P. S.  Qua e là ho trascorso nel dire e la penna corse oltre: ho cassato,

ove m’è parso di dover essere più umano e più cristiano: sia come non scritto.

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