V040T154 V040P164



           Pax Christi !

           Tortona, 2 Luglio 1925


 Gentilissimo signore e amico, [Arzano]


 Grazie della sua gradita lettera. Ero assente, e devo tosto ripartire:

scusarmi la brevità.

 I Esprimerò al preside prof.r Tornari il suo desiderio, e non dubiti,

ella avrà tutto il più presto.

 II Ho il piacere di comunicarle che col prossimo anno scolastico

le nostre scuole del Liceo e Istituto Dante si arricchiranno di due bravi giovani,

laureatisi sabato e domenica in belle lettere alla R. Università di Torino, con 107 su 110.

 III Anch’io anelo al pareggio e del Liceo e dell’Istituto, ma non sono capito

né aiutato. Non è più il caso di fare dei confronti con Voghera o con Novi:

qui, a tutt’oggi, non mi hanno dato il sussidio di un solo centesimo. Promisero L. 10.000,

e dicono che le daranno: ho aperto nuovi corsi, ho preso impegni con i professori, -

ora l’annata scolastica è finita.

 Hanno dato e, in proporzione, molto più largamente per altre scuole;

almeno delle dieci mila avessero dato un acconto, - si sarebbe vista la buona volontà.

Pazienza!

 Il prof.r Tornati è andato tante volte, - ora si ha vergogna a tornare.

 IV Caro signore, io amo Tortona, ma a lei, e nella intimità della amicizia

e dell’amore a questa nostra città, mi permetta di dire che è una gran delusione,

una gran pena per chi sa e sente di amare Tortona!

 Col Liceo e coll’Istituto Tecnico si potrà andare avanti così?. No, francamente.

E come allora battere la concorrenza con Voghera e con Novi?

 V Ad ottobre avremo già il corso di 6 anni di Istituto, e fra due anni sarà completo:

otto anni. Potranno uscire da Tortona ragionieri, geometri, etc. E voglio il pareggio.

E quanto dico per l’Istituto, a fortiori dico pel Liceo. Ma chi ajuta?

 Come vede, caro sig.r Colonnello, la tempra tortonese non s’è perduta;

il buon Leopardi direbbe: «l’antico valor non è ancora morto»;

ma mentre io fui sempre così discreto nel chiedere, vorrei che, almeno,

mi dessero una mano più valida.

            V040P165


 Se avrò il piacere di vederla durante quest’estate, vedremo che può farsi.

Il mio lamento non significa affatto che io sia caduto d’animo, oh no!

 VI Per quanto si riferisce a certe conferenze tortonesi all’Università Popolare,

accetto con entusiasmo la sua proposta. Inviterò il prof.r Ghezzi,

che già insegna al San Giorgio di Novi, inviterò il prof.r Sala,

e una conferenza tutta storica su Tortona nostra me la farà lei, sig.r Colonnello,

non è vero?

 VII La Colonia Alpina certo starebbe meglio al Giarolo che a Caldirola;

io ci tengo; - vediamo di passare al pratico.

 VIII Il 2do pellegrinaggio tortonese temo non riesca più come il I,

e perché in settembre già vi è il raccolto del grano turco,

e perché gli qualche amministratori amministratore del I ne fecero fece

una speculazione indegna, dicono.

 Io non ebbi e non avrò che la pura parte spirituale, che è il mio pane.

 IX Dire a Mg.r Vescovo di nominare una Commissione amministrativa

pel Tempio votivo, come ella mi suggerisce, nol posso, per una e mille ragioni.

Già ho detto perché non si parla più della lotteria, ché tutti ci si fa la più brutta figura,

tanto che alcuno si crede fin truffato. E per questo ci fu chi se n’ebbe a male.

Eppure è una lagnanza generale, e ne verrà danno alla religione e alla buona causa

del Tempio votivo, se sta benedetta lotteria pro Tempio non si estrarrà

con qualche sollecitudine.

 X Anche il Tempio bisognerebbe cominciarlo,

se no diventiamo proprio la favola del volgo, - quando si vuole aspettare?

a un’altra guerra? Non sarebbe bello che fosse alzato almeno nell’ossatura pel 1928,

cinquantesimo di Messa del nostro Vescovo, e che egli vi potesse celebrare

la sua Messa d’oro?

 XI Nel [1]928 avremo anche la ripresa e la chiusura del Concilio Vaticano;

e si potrebbero invitare a Tortona Vescovi provenienti da più parti del mondo,

che già si troveranno in Italia per la circostanza; e in quelle feste

celebrare al Tempio votivo sul Castello in tutti i riti diversi della liturgia cattolica.

Che ne dice?. Io potrei invitare il Patriarca di Gerusalemme, dove ho Case,

ed Arcivescovi e Vescovi dell’Argentina, del Brasile, della Polonia, dove pure ho Istituti.

            V040P166


 Allora la Prefettura apostolica di Rodi sarà già stata elevata a sede vescovile,

e verrà, certo, anche quello. Vi abbiamo una splendida Colonia agricola.

Di più abbiamo due Vescovi salesiani della diocesi, l’Arcivescovo Guerra di Volpedo

e Mg.r Versiglia, Vescovo in Cina di Oliva Gessi; Mg.r Arcivescovo Cattaneo,

di Novi Ligure, che è delegato Apostolico in Australia, Mg.r Daffra di Ventimiglia,

pure tortonese, il delegato Apostolico dell’Egitto, Mg.r Cassulo, Arcivescovo,

che prima era Vescovo a Fabriano, è di Castelletto d’Orba. Più due miei Vescovi

(sempre diocesani) Mg.r Albera, Vescovo di Mileto e Mg.r Cribellati Vescovo di Tropea.

Questi Vescovi si troveranno allora tutti in Italia, e anche l’Arcivescovo di Montevideo

che è della Val Borbera. aAvremo certamente, allora, un Cardinale tortonese,

Mg.r Carlo Perosi, attuale assessore al S. Uffizio; - quindi ella vede comprende

che Tortona vedrebbe una dimostrazione di fede e di amore per i suoi morti in guerra

da restarne memoria veramente eterna.

 Venendo Mg.r Carlo Perosi, è indubitato che verrà anche il maestro Renzo,

e si darebbe per due o tre sere un oratorio, e chissà che non si riesca a fargli scrivere

un’apposita opera: il tempo vi è, ed io posso molto su di lui.

Pei locali potrei mettere a disposizione il Collegio Dante; poi vi è il Seminario,

che è grande assai, - vi è il palazzo delle scuole; si tirerebbe a Tortona almeno

cento mila forestieri, complessivamente, e la città ne avrebbe un utile non indifferente.

 Ci pensi un po’! Ed ora ho finito!

 La saluto carissimamente, e le prego dal cielo ogni bene, a lei e ai suoi cari.

 Suo dev.mo e aff.mo


            Don Orione

¨