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 +         Tortona, il XV Genn. 1926


 Gentil.mo sig.r Colonnello ed amico, [Arzano]


 La pace di Xristo sia sempre con lei!

 Quest’anno è il VII centenario della II Lega lombarda,

e, benché né nella storia del Cantù né in altre storie abbia trovato il nome di Tortona

tra le città che strinsero e giurarono la 2da Lega, - pure io vorrei che il Leone di Tortona,

in il quale lottò a morte contro il despota del Medio Evo Federico Barbarossa,

quest’anno scotesse la chioma, e celebrasse la Lega.

 Qui si fa una gran festa di popolo il 29 di agosto, in occasione della Madonna

della Guardia; - quest’anno non vi erano meno di 10.000 persone in una processione che,

annualmente, dal [1]918 sale il Castello e discende in Duomo,

partendo da quella che fu la rocca del socialismo tortonese, da S. Bernardino.

 Io predico dalla Torre del Castello e benedico al popolo ed alla città,

e poi sulla piazza del Duomo che è tutta una testa: quest’anno la processione

durò circa 6 ore, dalle 18 alle 24 circa, e fu un delirio.

 È un voto di popolo, - fatto nelle ore più tragiche della guerra, -

per la vittoria delle armi italiane.

 Ora è già da qualche mese che andavo tra me e me pensando

di dare a quella grandiosa dimostrazione di fede un’intonazione quest’anno

anche più patriottica, facendo seguire, dietro la Vergine celeste portava trionfalmente

a braccia di popolo e sul Castello ed in città, tra suoni e faci, il Carroccio,

palladio di libertà dei comuni, simbolo della religione e della patria.

Esso dovrebbe essere trainato da XII paja di buoi, come era sui campi lombardi.

 C’è chi mi favorisce 24 bellissimi buoi, che saranno guidati da alabardieri

in costume; ed io in ho in animo di costituire un comitato di signore,

perché mi vengano in ajuto per il vestiario.

 Potrebbe la Società Storica tortonese favorirmi il disegno, o, meglio,

il fac-simile in piccolo del Carroccio, e concorrere in qualche modo?

 Con una propaganda intelligente e fatta a tempo, noi tireremo a Tortona

parecchie migliaja di forestieri da Alessandria, da Voghera, da Novi etc.

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 Tanto più che quest’anno la sagra del voto di popolo cade in domenica, (29 Agosto)

 Vorrei che riuscisse un rito solenne, una celebrazione degna,

che trascendesse l’orizzonte tortonese ed assumesse, oserei dire, carattere nazionale.

Bisogna pensarci a tempo.

 Che ne dite?

Sempre avanti, Tortona!

 Suo aff.mo


           Don Orione  d. D. Pr.

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