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+ Tortona, il IV Marzo 1926
Gentilissimo e caro sig.r Colonnello, [Arzano]
La luce di Dio sia sempre su di noi e sul nostro Paese!
Solo
oggi ho avuto la sua gradita lettera e lo schizzo del cCarroccio.
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Di tutto la ringrazio, e di tutto cuore.
Quanto all’offerta sua, per il momento non la mandi; -
se il mio sogno potrà effettuarsi, allora solo farà, e ne sarò grato, come del resto,
già ella sente quanto glie ne sono.
Sono colpito da molti dispiaceri, anzi da dolori profondi quest’anno,
quindi, anche per lo stato d’animo in cui mi trovo, non so se potrò pensare al Carroccio.
Comunque, le sono assai assai tenuto delle indicazioni e suggerimenti che ella mi ha dato.
Dio la paghi!
Se
non serviranno per oggi, serviranno
serviranno pel domani;
ma se Dio mi dà vita,
Tortona avrà il Carroccio, e sarà degno della sua storia e della sua gloria:
sarà segnacolo di grandezza pel suo avvenire.
Finisco. Mi manca tempo, pazienza! Ancora una parola però,
anzi è un grido di angoscia che mando alla Società Storica tortonese.
Nulla sapete voi di predoni che vanno mettendo le mani su oggetti d’arte antica,
e devastando nel territorio tortonese le nostre cose più antiche e più care?
Per
quanto ne ho sentito, il danno è
sarebbe gravissimo, e forse, irreparabile,
Che si fa? Che si aspetta? Sta vero?
Come potrei occuparmene io, che non ho veste, e che sono come l’ebreo errante?
La abbraccio fraternamente, tortonesamente.
Suo aff.mo in X.sto
Sac. Orione Luigi
P. S. La tavola che Scipioni Crispi di Tortona dipinse con nostra Signora
e i santi Francesco e Domenico nel 1592, saprebbe dirmi dove potrebbero essere?
Egli la lasciò alla città natìa. E c’è altro di questo nostro pittore?
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