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[il foglio 4 non è digitato]


[+]       Tortona, li 23 Dicembre 1932 -A. XI


 Caro signor avvocato ed amico, [Arzano]


 Ero a Genova, e solo ora ricevo la lettera del caro Col. A. Arzano.

 Voglia dire lei al comune e stimatissimo amico che io ci soffro assai

che egli si amareggi per me: ho dato e darò alla nostra Tortona

tutta la miglior parte della mia vita e il mio cuore, - e, quando potremo incontrarci,

quanti pregiudizi cadranno!

 Di dieci appunti che egli mi ha fatto o mi fa, almeno undici non hanno

alcuna ragione di essere. - Ne citerò uno solo, che ancora mi incombe,

pel quale ho sofferto e soffro non poco e fui pur chiamato, qualche anno fa,

davanti ad una Commissione di distinti cittadini, presieduta da Monsig. Vescovo.

 Il caro Col. A. Arzano non era presente, ma sapeva ...

e mandò un certo telegramma! ... Si trattava del Tempio votivo. -

Questo vostro povero prete era imputato di far opera di sfattista, -

perché, dal 29 agosto 1918, aveva lanciato l’idea e promosso il voto, - a San Bernardino

e poi sotto le arcate della nostra Cattedrale, - di alzare un Santuario a Colei

che tutti gli afflitti invocano, se la guerra finiva con la vittoria delle armi italiane.

Al popolo Tendevo a tener alto il morale e la fede del popolo,

che è rivolgendolo a Colei che è la guardiana Celeste e «la Castellana d’Italia, -

come La chiama chiamò Maria il Cibrario, lo storico dei Savoja - Colei che ha tante volte

liberò l’It la nostra terra e che ha sempre ispirato il Genio italiano., sempre.

E allora mi si diedero due anni, (io avevo aspettato tanti anni perché si facesse

il tempio votivo, e i miei avevano fatto venire a Tortona un Cardinale,

perché ne benedicesse la prima pietra, - tanto eravamo contrari!)

 E per aver poi detto che contemporaneamente non si potevano in Tortona

far alzare due chiese, che non è Genova né Milano né Roma, ma che ero disposto

a sospendere i lavori già ed cominciati con autorizzazione, non e era che anzi

li avevo sospesi, pronto a dare il passo, si disse e si fece dissero cose da non ripetersi,

e il contegno tenuto nei miei rapporti lo potrà il dire il cav.r prof. Sala, che era presente

a quella specie di

 E mi fecero la carità di darmi due anni di tempo; a me che perché,

E perché facessero, avevo sempre taciuto e aspettato e lasciato passare

un periodo non breve di anni. E i miei erano tanto contrarî al Tempio

che si fecero in quattro perché ci fosse a Tortona un Cardinale a benedire la I pietra!

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Mi fecero allora la elemosina carità di darmi E i famosi storici due anni,

e avevo già aperto gli scavi, con ogni permesso e benedizione. - E, in due anni passarono,

il Santuario si è aperto scuola di fede, di onestà moralità, di ordine là dove trionfava

la teppa rossa con tutto il suo pulito patrimonio. e il

 Ma la diceria brutta e indegna la si volle continuata, - che cioè don Orione

è contrario al Tempio Votivo.non è passata.

 E il caro Arzano pare, da quanto mi scrisse lui stesso,

pare che ancora me ne faccia pur lui una colpa non ne sia persuaso e di attenuo.

Ma sa il nostro Amico e sanno i Tortonesi che Però è tempo di finirla, per la verità, sarò non perché mi stanchi il patire Io ché io vivo di fede, di lavoro e di patire!

 Ma sa l’Arzano e altri tortonesi che Don Orione ha fatto disporre

di L. 100.000 pel Tempio votivo? Delle quali E che 25.000 sarebbero sono già

a disposizione? domani?

E s Sanno che mi sono sono anche impegnato di farlo io,

cominciando cominciarlo io con quelle 25000 lire? ma di farlo? si capisce,

che farò se altri non farà, e con i dovuti permessi e solo quando ci si sia

e pieno e cordiale intesa pienamente intesî con tutte le Autorità.

Lascio Mi permetto di lasciare, per un momento, la modestia da a parte, -

anche perché ciò che scrivo è non dev’essere debba che starà riservato;

per l’amico amatissimo e sento che la domanda che fo’ non vuol essere sento che non è,

una ostensione ad né esibizionismo di bene, - ché non sarebbe più bene.

Ho Dico dunque ho fatto depositare, già da alcuni anni, L. 25 mila, -

e disporre pel tempio di altre 75.000: - pel tempio votivo, ora chi ha fatto di più?,

chi ha mai fatto tanto? Era E si badi: era una somma che poteva venire a me

per il Santuario della Guardia e Opere di carità, - anzi mi era, in parte,

stata offerta pel Santuario, - l’ho fatta destinare pel Tempio! Chi avrebbe fatto così?

 Ora l’Arzano si lagna del presepio a Voghera, si lagna e mi giudica

senza avermi sentito: no!

 Ed egli non sa cosa avrei don Orione avrebbe fatto

perché il presepio restasse a Tortona, ma non sempre così come fu fatto

ma con quello svolgimento che nella mia testa mente; - ripetere la stessa cosa qui

a Tortona la stessa stessissima cosa non avrebbe impressionato più «ab assuetis

non fit passio», non andava. e il presepio sarebbe caduto.

E poi ..... poi mira Ma, anche a parte questo, sento di dover mirare in più in alto! -

E ho finisco poiché sono giorni di molto lavoro.

 A lei, caro sig.r avvocato, alla sua distinta signora a tutti i loro cari,

i più fervidi e santi augurî di buon Natale e di capo d’Anno:

al caro Colonnello Arzano un grande e dolcissimo abbraccio fraterno

e a tutti e su tutti, - sulla nostra Italia e su Tortona nostra, -la pace, la prosperità

e la gloria con la benedizione di Dio!

 Suo


            Don Orione

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