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Riservata + G.P.A.M.!
Buone e pîssime nostre benefattrici, [Fogliano]
Sono tornato jeri sera da Sanremo dove fui per il Natale, come ho loro scritto, e dove
con quei buoni miei confratelli ho pregato per il buon avviamento di cotesta Casa.
Quando la sig. Severina fu qui con la sorella Delfina ho loro detto che per marzo
avrei provvisto perché la Casa avesse potuto avere un personale proprio anche per ciò
che riguarda la cucina.
Ora appunto avrei pensato di dare a cotesta Casa il cuoco che trovasi presentemente
alla Casa del noviziato. Rota lo conosce perché fu già là alcun tempo, e potrà darne
ogni informazione. Io penso che potrà fare tanto bene perché fidatissimo e di grande nettezza
e condotta e sentimenti assai commendevoli e religiosi.
Elle preghino, e poi mi dicano se vedono bene che intavoli subito la pratica del ritiro
delle suore con il loro direttore di Alessandria, perché tanto so che anche il don Capra
pare
intenda ritirarle, dovendone mandare buon numero ad
Alessandria in
America. Così la Casa
prenderà avviamento e carattere suo proprio come già esse mi scrivevano prima di venire qui.
Perché il tutto si possa fare in un modo non disdicevole alle buone suore, mi pare che occorrerà
una quindicina di giorni; - comunque, qui siamo sempre pronti a surrogarle ad ogni momento.
Io devo partire stasera per Roma, - mi vogliano scrivere direttamente là a questo indirizzo:
Colonia agricola eremiti Div. Provvidenza Montemario Via Massimi 5A Roma Mi rincresce
assai
assai non poter
venire a Torino avanti di andare a Roma, ma le assicuro che io
non lascerò,
dovunque mi trovi, dal pensare a cotesta Casa carissima, e pregherò tanto sulla venerata e santa
tomba degli Apostoli S. Pietro e S. Paolo per loro, e per tutti cotesti carissimi chierici e giovani.
Andrò a S. Agnese, e là voglio pregare per la Casa della Immacolata e per la loro sorella
Delfina, perché la santa voglia ottenerle di poter guarire, affinché possa fare anche lei tanto
e tanto bene ai poveri figlioli della Divina Provvidenza che ne hanno così tanto bisogno.
Però facciano la carità di dire alla loro sorella questo pensiero che mi è venuto di essa
dopo avere pregato e appunto dopo avere pregato per loro e per essa. Le dicano dunque che, quanto più si sente malandata e abbattuta e tanto più si getti con tutti i suoi immensi bisogni
nel seno della tenera misericordia del Signore, e quanto più sentirà che il male non vorrà andare,
e tanto più chiami il Signore come il solo rimedio a tutti i suoi mali.
E così abbia una grande fede e una grande confidenza in Dio, che è tanto buono.
Oh quanto è grande lo stato del santo abbandono di Dio!
Dunque finisco proprio perché non ho più gran tempo a partire.
Che Gesù le benedica tanto tanto tanto, - e benedica anche tanto tanto tanto me.
Estendano e ossequî e benedizioni alla sorella delfina, e mi credano in Domino loro
dev.mo servitore.
Don Orione
Tortona, il 28 / 12 [1]901
Per
Rota Ho ricevuto una bella lettera da Rota, appena potrò risponderò
da Roma -
P. S. Se costà si presentasse la sig. Gonella per mettere lì il suo figlio chierico
prego dire che non possono concedere avendo la Casa altro scopo.
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