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[manca l’originale]
[Alla Distintissima Sig.na
La Sig. Maria Gambaro
Corso Solferino, 13 - 4
Genova]
Tortona, 29 Maggio 1923
+ Anime e Anime !
Buona figliuola del Signore,
Grazia e pace da nostro Signore Gesù Cristo a lei, a sua mamma, a suo papà
e a tutti gli altri loro cari! Ho ricevuto oggi la sua lettera del 27 corr.
Mi hanno fatto pena le notizie, non così come le avrei desiderate,
della sua ottima mamma.
Oh! dica ad essa che voglio particolarmente pregare che la SS. Vergine la conforti,
e le conceda di tutto offrire a Gesù quanto ella soffre.
Io poi verrò presto anche a trovarla, ajutandomi Iddio a poter venire, come spero.
E che lo stesso nostro Gesù Cristo crocifisso, Dio nostro, Padre e Redentore
delle nostre anime, il quale ci ha amati sino a morire per noi, e a voler restare sempre
con noi nel divino «farmaco d’immortalità» che è la SS. Eucaristia - e nella sua grazia
e misericordia ci ha dato una consolazione eterna e la più dolce speranza, - consoli lui,
che è il Signore e il padre di tutti, la benedetta anima di sua Mamma, - e tutti i vostri cuori.
E rinvigorisca, almeno un poco nella salute la sua Mamma, se così, com’io spero,
a lui piace, e tutti ci rinvigorisca nella fede, nella umile vita cristiana e nell’amore di Dio,
e in ogni opera buona.
Lei sa, del resto, o buona figliola di Dio, che le malattie,
le afflizioni e le croci sono come dice l’Apostolo passeggere e momentanee,
ma esse prese dalla mano del Signore, ci preparano un sempre più immenso
e incalcolabile grado di gloria, intanto che noi miriamo non alle cose che si vedono,
ma a quelle che non si vedono. Quelle che si vedono non sono che per un brevissimo
tempo, non sono consistenti, bensì vale a fugaci, mentre quelle che non si vedono
sono vere, reali ed eterne. E ciò che non è eterno, non è nulla!
Ond’è che i santi amavano, amavano le afflizioni, amavano di patire
di qui insieme con nostro Signore Gesù Cristo crocifisso, - trasformando il patire
in amore di Dio, e fin la morte in amore e vita eterna con Dio, - per la grazia del Signore, -
e che il Signore dà a tutti che la domandano. Ed essi, i santi traevano dalle malattie
e afflizioni motivi di umiltà e di maggior abbandono nel Signore; e sapevano,
molto sapientemente, dal dolore cavare motivi di confidenza umile e tenerissima in Dio,
e distaccarsi sempre più dalle cose ingannevoli di questo mondo,
per essere totalmente e solamente di Dio.
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Oh questo di certo farà anche la sua buona mamma e devo fare io,
e dobbiamo fare specialmente noi sacerdoti, anche per dare esempio alle anime dei fedeli.
Ella poi sia lieta e ben felice di lasciare ogni opera di bene e di apostolato esterno,
per darsi tutta a curare la mamma e la casa, e stia lieta che nulla di altro né di meglio
ora Iddio vuole da lei.
E conforti sempre la sua mamma, umilmente e con affetto di figlia,
ricordandole che non c’è nulla di più caro al cuore di Gesù crocifisso che la confidenza
in lui, che è morto per noi.
Questa confidenza nel Signore, che essa deve avere o desiderare di avere -
(per Gesù vale lo stesso) - è il miglior modo di amare, di servire e di onorare
nostro Signore Gesù Cristo.
E ancora le dica che la nostra debolezza, le nostre gratitudine, i nostri stessi peccati
non devono, nò, sgomentarci, ma dobbiamo considerarli come il trofeo della misericordia
e della gloria di Gesù Cristo signor nostro.
E finirò, perché già credo che fui troppo lungo. Presto spero di passare.
Tanti ossequî a tutti: la grazia del signor nostro Gesù Cristo sia con tutti!
Benedico particolarmente a suo papà e sua mamma, ma poi anche benedico
e conforto in Gesù tutti.
La Santa Madonna ci benedica
Dev.mo servo in Cristo
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza
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