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[manca l’originale]
[Alla Distinta Signora
la Signora Giuseppina Gambaro
Via Solferino 13 - int. 4
Genova]
+ Anime e Anime !
Tortona, il 25 Febbraio 1924
Distinta signora,
La grazia e la pace di Gesù Cristo signor nostro siano con lei e con la sua famiglia.
Ricevo lettera della sua figliola.
Don Sterpi ha visitato quel locale, e gli è parso che vada bene per lo scopo
che si vuole prendere.
Ci stanno molti poveri, molti malati: ci sono parecchi cortiletti e un po’ di verde.
Ed è cosa buona anche questa per tanti infelici che non potranno più uscire.
I varî cortiletti potranno servire bene per le varie famiglie di ricoverati, e il locale è
disposto in modo che potremo accogliervi donne e uomini, e avere un vero reparto
uso ospedale.
Il prezzo è parso un po’ alto, ma bisogna tenere presente che è in una posizione
indicatissima e molto comoda, e il fabbricato è sano e tutto ben soleggiato
e
circondato da ogni parte da strade, onde e
fa capo a sé.
Però bisognerà vedere che diminuiscano un poco, se appena è possibile.
Ho cominciato una novena di s. Messe alle anime del Purgatorio,
e cerco in questi giorni di fare un po’ più il galantuomo col Signore, come fanno i bambini
colla mamma quando hanno in mente di chiedere e di ottenere qualche cosa.
Sarà una cosa che si farà come si fanno le cose del Signore.
Bisognerà avere almeno una metà della somma. In questi giorni in verità,
mi trovo sopraffatto da lavoro, però verrò a Genova appena lo posso, e avvertirò prima,
e mi presenterò a quelle famiglie che crederanno. Mi conduca il Signore,
perché io non conosco nessuno e non potrò far nulla di buono, ma la Divina Provvidenza
può tutto.
Sento che presto ritorneranno i bambini, e che il loro arrivo è, questa volta,
per la sua figliola un avvenimento desiderato. Deo gratias!
Essa dunque potrebbe fare ora nove giorni di preparazione,
cominciando da quando giungerà questo scritto, e così segnerò la Madonna del Rosario
come inizio del suo noviziato. Sarà un noviziato sui generis, tutto fatto di pazienza
e di carità, cioè di amore di nostro Signore e di quei figlioli, per l’amore di Dio benedetto.
Abbia una illimitata confidenza nel Signore: essa non potrà nulla,
ma si metta nelle mani di Dio, che farà tutto.
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Con la pazienza santificherà la sua vita e la vita degli altri: pazienza e carità.
Faccia una novena non di veri e proprî Esercizî Spirituali, che non la può fare,
ma dico ogni dì nove Ave Maria alla SS. Vergine, e ogni giorno si offra tutta
a nostro Signore per le mani della Madonna benedetta, e vada avanti in Domino,
senza scervellarsi, che questo a Gesù non piace. Che cosa vorrà di essa la provvidenza?
Oh, ma non stia lì ad interrogare Iddio, a noi non tocca di interrogare Iddio,
ma di secondarlo.
Questa è la direttiva che le dò: fare della sua vita un esercizio continuo di pazienza
e di carità. Non altro, per ora; e tutto in umiltà e dolcezza e sacrifizio, senza austerità.
Pregherò per essa, specialmente nel s. Sacrifizio. Sento che v. signoria
è tutt’ora sofferente: oh la bontà di Dio nelle sofferenze e nelle tribolazioni!
Nessun miglior tempo per esercitare la pazienza e l’umiltà che quello
nel quale siamo infermi.
Tuttavia voglio dire alla Madonna che non guardi a me misero,
ma che dia a vostra signoria un po’ di sollievo. Il più grande sollievo però ai nostri mali
o così detti mali, è sempre il pensare ai patimenti sofferti da nostro Signore
Gesù Cristo crocifisso.
Benedico a lei, a suo marito e a tutti i loro cari, - e voglia ricordarmi al Signore.
In Gesù Cristo crocifisso e nella santa Madonna.
Devotissimo servo
Sac. Orione
dei Figli della Divina Provvidenza.
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