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[manca l’originale]
[Al Distinto
Comm. Giuseppe Gambaro
Genova]
Tortona, 3 Febbraio 1934
+ (mattino)
Caro signor Pippo,
Jeri sera è stato qui Federico e mi consegnò la sua gradita lettera.
Non ho potuto risponderle subito, perché non avevo ancora parlato
col preside del San Giorgio, che venne a Tortona più tardi.
Come già dissi a Federico, la combinazione di prima, per gli studî,
non si potrà più fare totalmente; - ora sarebbe troppo lungo dire, - spiegherò a voce.
Però il preside è sempre molto ben disposto a d accoglierlo e ad ajutarlo,
purché Federico si metta di buona volontà.
Per gli studî, egli mi ha fatto questa proposta: Al San Giorgio di Novi
vi è l’intero corso Magistrale. La 3ª Magistrale superiore qualitativamente
ha lo stesso programma della 3ª Liceo in italiano, storia, filosofia
(Federico non avrebbe da fare la pedagogia, che è in 3ª Magistrale superiore,
ma non è nel programma di 3ª liceo), fisica, scienze naturali e latino.
In tutte queste materia l’ossatura dei programmi di 3ª Magistrale superiore
e di 3ª Liceo qualitativamente è lo stesso.
Sono prescritti alcuni autori in più o in meno, ma Federico, con buona volontà
e prendendo qualche lezione, può completare il programma.
Egli per dette materie sarà ammesso, e dovrà frequentare con diligenza
la 3ª Magistrale superiore. La diversità è per la matematica e greco.
Il greco nelle Magistrali non c’è; in matematica c’è il programma diverso.
Dovrà dunque prendere lezioni a parte su tali due materie.
Federico mi ha detto che verrebbe a prenderle a Genova il sabato e domenica,
o anche in altro giorno.
Io gli dissi che mi pareva avrebbe perduto troppo tempo. Senza dire il mio pensiero
al preside del San Giorgio, gli ho accennato la cosa, ma egli subito la scartò, -
dicendomi che non poteva accettarla.
Preso all’improvviso, non mi poté dire subito chi avrebbe dato lezione di greco
e matematica, ma riferirà.
Egli disporrà per Federico di una camera e il permesso di fumare in camera;
ma in tutto il resto, richiede che il giovane vada per studiare, stia al regolamento
e disciplina del collegio, come vi stanno altri giovani della sua età e condizione civile,
che fanno il liceo Regio o l’Istituto tecnico superiore.
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Egli accoglierà Federico con le migliori disposizioni e lo ajuterà quanto è possibile
e qualche cosa di più, ma sente tutta la responsabilità che viene a prendersi
davanti alla sua coscienza, alla famiglia e al giovane stesso, per l’avvenire suo.
Non intende prestarsi, né concedere che il giovane vada e venga da Genova, -
non potrebbe accettarlo.
Richiede che Federico vada con ogni serietà e si impegni, per questi pochi mesi,
ad uno studio intenso, lasciando ogni velleità di divertimenti etc.
Mi fece osservare che la licenza liceale è esame molto serio e difficoltoso, -
che non c’è da andarci alla leggera.
Il preside intende anche davanti alla famiglia (che si impegna
di tenere informata continuamente) di declinare ogni responsabilità qualora,
(ciò che spera non avverrà), il giovane non stesse alla condizioni che pone,
per bene suo e anche per l’onore del collegio. Io domani sarò a Genova.
Dica a Federico che prego per lui, - stamattina gli ho ancora detto la Messa.
La vita non è una festa, ma un dovere, e deve essere fede, onestà e lavoro.
Lo conforto e incoraggio molto, - e lo benedico.
E benedico a lei, caro signor Pippo, e a tutti di casa.
In Gesù Cristo e Maria SS.
Sac. L. Orione
della Divina Provvidenza
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