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[manca l’originale]


Via aerea - Italia


[Al Signor Generale Eugenio Beaud

e Signora Teresa Beaud -

via C. Batt. n. 79/4 - Genova Nervi]


        da Montevideo, 15 Dicembre 1934


 Ai dilettissimi in G. Cristo i due figli della Divina Provvidenza

signor Generale Eugenio e Thea Beaud; ogni grazia da Dio

e la pace che gli angeli cantarono su la grotta di Gesù bambino.


 Sono giunto stamattina da Buenos Aires per assistere domani

alla grande peregrinazione che si farà di qui alla Floresta,

dove sono i nostri cari eremiti; - la peregrinazione è in onore e ad accrescere sempre

più la devozione alla Madonna dei Fiori, venerata alla Floresta,

che dista di qui 67 chilometri.

 Vado con grande gioia a rivedere quei cari nostri e a confortarli

nel santo servizio di Dio e della carità verso i piccoli più abbandonati, -

e pregheremo insieme per il signor Generale e la distinta sua signora; -

ai piedi della Madonna dei Fiori.

 Già ho scritto loro per il Natale ed il capo d'Anno, ma, in questi giorni,

don Sterpi mi comunicò l'atto munifico che le signorie loro hanno fatto,

e come egli andò a Roma e depositò tutto presso la s. Sede. Ora,

quantunque abbia scritto da poco tempo, e inviate anche le circolari a stampa,

pure a costo di diventare noioso, sento il bisogno di venire a ringraziarli

dal profondo del cuore e a tentare di far sentire alle loro anime benedette

qualche cosa della mia gratitudine.

 È così grande il sentimento di riconoscenza che provo in me che mi sento confuso,

né so trovare espressioni adeguate che valgano ad esprimerlo anche in parte;

io non so altro dire: Iddio vi benedica, vi benedica oggi, vi benedica sempre!

Vi ricompensi in vita, vi ricompensi in morte! e in eterno siate sempre benedetti! -

 Voi avete accesa una lampada che non si estinguerà.

 Iddio non vi ha dati figlioli, ma la vostra figlia è la Piccola Opera

della Divina Provvidenza, e vostri figli sono i sacerdoti,

i cari chierici della nascente Congregazione, sono gli eremiti,

le suore Missionarie della carità, le suore cieche sacramentine,

sono gli orfani, sono i nostri cari poveri!

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 Tutti siamo vostri nel Signore, e preghiamo e pregheremo sempre per voi!

 Come i neofiti della fede nella chiesa primitiva, così loro sono in qualche modo,

i neofiti della nostra nascente Congregazione, tanto di essa benemeriti,

e nell'amore e attaccamento ad essa, non sono neofiti, ma anziani e veterani,

per la grande loro carità.

 Vogliano avere con don Sterpi e don Perduca la stessa confidenza che con me;

possono regolarsi e stare tranquilli in ogni cosa ai consigli di codesti due degni

e savî nostri confratelli religiosi.

 Questa mia vorrei giungesse alle signorie loro, prima di Natale o nelle sante feste.

Mi spiace che non tengo qui il loro preciso indirizzo di Nervi

ed allora la mando per mezzo della superiora del Cottolengo,

poiché temo che il chierico Sciaccaluga non sia a Genova in questi giorni,

poiché facilmente dovrà andare a Ventimiglia per ricevere gli ordini sacri.

 Ecco, siamo a Natale! Grazia e pace ed ogni bene da Gesù bambino!

 A Natale sarò, a Dio piacendo, in Argentina, - e nelle tre s. Messe

saranno tra i primissimi ricordati a Gesù.

 Offriamo a Gesù tutta la nostra vita: consacriamoci a Gesù totalmente.

Accogliamo Gesù bambino tra le nostre braccia, sul nostro cuore.

E Gesù diffonda copiosamente su di loro la sua pace, la sua gioia, la sua benedizione.

 E anch'io li benedico tanto!

 Dev.mo in G. C. e Maria SS.


        Sac. Orione  d. Div. Provvid.


 P. S.  Tutti questi miei sacerdoti, chierici, eremiti, suore, ricoverati e orfani,

che sono non solo qui all'Uruguay, ma al sud - America presentano ossequî

e più santi auguri. Tutti esprimono la profonda nostra riconoscenza!

 Viva Gesù!

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