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Copia
Al M. Rev.do Don Santino -
Rettore del Santuario della Guardia
in San Bernardino di Tortona
Caro don Santino, vi prego di cominciare ad eseguire,
e di conservare la presente nell’archivio del Santuario
Don Orione
[+] Tortona, lì 10 Marzo 1939
Ai nobili coniugi signori Gen.le Eugenio Beaud e Thea Raggio in Beaud
miei insigni benefattori.
La grazia e la pace di nostro signore Gesù Cristo siano sempre con noi! -
Ecco che, facendo seguito all’ultima mia del 6 corr. marzo, vengo a dare forma concreta
e precisa a quanto, in quello scritto, era soltanto abbozzato.
Sono anni ormai che vado pensando al modo di esprimere,
con una testimonianza tangibile, la grande riconoscenza che lega la nostra
umile Congregazione a lei, caro signor Generale e alla sua buona signora Thea.
Vedevo il nostro obbligo farsi sempre maggiore e pregavo il Signore
perché mi illuminasse, mi facesse conoscere quale avrebbe potuto essere il segno
più efficace e più duraturo della nostra gratitudine. Doveva essere, lo sentivo bene,
qualche cosa che trascendesse il breve ciclo della esistenza e che perciò toccasse
lo spirito. Ella mi è venuta incontro, caro signor Generale. Il desiderio
che mi ha manifestato risponde a quella che è da tempo una mia aspirazione viva, e se,
fino ad oggi, non s’era tramutata in realtà, era in causa delle molteplici occupazioni
che spesso mi impediscono di assolvere anche a doveri così gravi.
Ben lieto che sia giunto finalmente il momento che abbiamo insieme
affrettato nel cuore, con animo profondamente devoto e grato, mi metto alla presenza
di Gesù benedetto e in qualità di Superiore Generale della Piccola Opera
della Divina Provvidenza, dispongo quanto segue:
I/ La Piccola Opera della Divina Provvidenza si obbliga, a cominciare
dal 25 marzo 1939, festa della Annunciazione di Maria et ad Incarnatione Domini,
alla celebrazione di n. 300 (trecento) sante Messe annue e in perpetuo
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nella chiesa di Ognissanti in Roma; inoltre alla celebrazione di due funerali annui
e in perpetuo, nella stessa chiesa, intendendo con le sante Messe e i funerali
di suffragare le anime benedette dei genitori e parenti del signor Generale Beaud
e signora Thea, nonché, principalmente, degli stessi signori Gen. Beaud Eugenio
e signora Thea, quando saranno passati a miglior vita.
2/ La Piccola Opera della Divina Provvidenza si obbliga,
a cominciare dal 25 marzo, festa dell’Annunciazione di Maria et ab Incarnatione Domini,
alla celebrazione di n. 100 (cento) sante Messe annue e in perpetuo,
nel Santuario della Madonna della Guardia in Tortona; inoltre si impegna
per due cicli di ss. Messe Gregoriane (n. 60 complessive) ed a far celebrare
due uffici funebri annui in perpetuo - intendendo, con le ss. Messe e i funerali
di suffragare le anime benedette dei genitori e parenti del Generale Beaud e signora Thea,
ma principalmente degli stessi signori coniugi Eugenio e Thea Beaud,
quando saranno passati a miglior vita.
3/ Nella festa della s. Teresa di Gesù e di s. Eugenio, nella cappella
di Villa s. Caterina da Genova, Istituto per le signore decadute,
si celebrerà la santa Messa e benedizione col ss. Sacramento
per i signori coniugi Eugenio e Thea Beud, in perpetuo.
4/ La Piccola Opera della Divina Provvidenza si impegna inoltre, alla morte
dei signori coniugi Gen. Eugenio e Thea Beaud, a curare la tumulazione delle loro salme,
vicine l’una all’altra, nella cripta del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona,
accanto ai fratelli dell’Opera medesima.
Nota. I funerali, tanto a Roma che al Santuario della Madonna della Guardia
di Tortona, si faranno a cominciare dal 1939, ma quando poi siano morti
i sig.ri coniugi Beaud, verranno fissati nei giorni anniversarî di loro morte
o nei giorni più prossimi, se il rito non lo permettesse in die anniversaria.
Con tutto questo la Congregazione della Divina Provvidenza,
sa di non assolvere, se non in minima parte, al suo grande dovere di riconoscenza
verso il Gen. Eugenio Beaud e signora Thea, che hanno elargito somme cospicue
a favore dei suoi Istituti, massime dell’Istituto San Filippo in Roma
e del Piccolo Cottolengo Genovese.
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Caro signor Generale e buona signora Thea: una commozione profonda
mi impedisce quasi di esprimere quello che mi passa nell’animo in questo istante.
È vero, facciamo troppo poco.... Ma come poter ricompensare interamente?
Come ricompensare ad esempio il conforto che mi è venuto da loro in ore difficili,
in momenti di gravi angustie? Non ho dimenticato né dimenticheranno quanti,
negli anni futuri, raccoglieranno questa eredità di affetti e di gratitudine.
Quanto a me, sento che in un’unico modo posso ricambiare il bene
che mi si è voluto, la generosità e carità che mi sono state usate da loro. Ecco,
questa mia povera vita io la offro al Signore, perché, in cambio, abbiano a fiorire
gioie sante sui loro passi, negli anni che la Provvidenza serba ancora per loro -
e siano molti e felici anni. Inoltre offro questa mia povera vita perché,
quando al Signore piacerà chiamarli a sè, abbiano subito a godere della pace
e letizia ineffabile promesse a chi ha aperto la mano e il cuore per asciugare
gli occhi dei derelitti, per confortare i fratelli più abbandonati e sofferenti.
Così il Signore mi ascolti! Accetti l’umile mia attestazione di gratitudine alla quale,
in perpetuo, con devozione indicibile, la Piccola Opera si vincola mediante
gli obblighi sopra elencati, e accetti anche la mia offerta. È la supplica di un fratello
che nulla avendo di suo - perché tutto ha sin qui ricevuto, e in tanta misura
da essergli impossibile ormai il ringraziare - dona a Gesù Benedetto
la sua stessa esistenza per la pace, in questa e nell’altra vita,
dei buoni che l’hanno aiutato, confortato, assistito sempre con tanta benevolenza
e tanto munifica generosità.
Non so aggiungere parola, caro Generale e buona signora Thea. Ecco,
mi inginocchio e scongiuro la santa Madonna di portare la mia implorazione a Gesù.
E umilmente prego nostro Signore di benedirli d’una amplissima benedizione,
come io dal profondo del cuore li benedico e li benedirò sempre!
Loro obbligatissimo e dev.mo servitore in Gesù Cristo e nella santa Madonna
Sacerdote G. Luigi Orione Superiore Generale
dei Figli della Divina Provvidenza
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P. S. Copia della presente è stata depositata nell’archivio della parrocchia
di Ognissanti in Roma, e altra copia verrà conservata nell’archivio della Congregazione
in Tortona.
Al parroco nostro di Ognissanti in Roma, come pure al rettore del Santuario
della Guardia in Tortona, la Congregazione farà obbligo tosto degli impegni da compiersi,
vigilerà perché siano adempiti. - E così appena sia aperta la Casa per le signore decadute
in Genova.
Ai funerali, di cui è detto, e alle funzioni, nei giorni di santa Teresa
e di sant’Eugenio, assisteranno le Comunità, in preghiera e azioni di grazie.
Così dispongo, nel nome di Dio.
Sac. G. Luigi Orione
Superiore Gen.le dei Figli
della Divina Provvidenza
Tortona, 11 marzo 1939 XVII
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