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Tortona 15 Marzo 1928
Anime e Anime!
Nobile signora, [Maria Castiglioni ved. Benvenuti]
La grazia e la pace di Gesù Cristo S. N. siano sempre con lei e Iddio,
Padre di ogni consolazione sia il conforto della sua vita.
Devo disporre il piano e sapermi regolare pel personale che dovrà dare vita
ed efficienza alla Colonia agricola pro orfani Modenesi in Magreta
e dare una pratica e sociale finalità all’Istituto del Suffragio da v. s. fondato.
Se non isbaglio si dovrebbe già subentrare ai fittabili con l’annata agricola del 1929,
il che vuol dire, con la semina del prossimo autunno. - Mi trovo quindi nella necessità
di addivenire ad una definitiva nostra sistemazione. Come ella sa,
mi son sempre condotto con la Divina grazia, col più alto senso di delicatezza,
e se oggi dico di venire ad una sistemazione, è perché l’impianto di una azienda
qual’è la Colonia agricola è tale che mi ci costringe.
Ella ci preghi e ci pensi bene, e poi mi dica se come intende fare.
Amo tanto nel Signore l’Istituto del Suffragio di Magreta e oggi prego umilmente Iddio
di conservarlo e crescerlo, però grazie al cielo; non ho attacco ai mattoni
né ai beni di questa misera terra.
Amo il bene che si può fare alle anime e al paese, e cerco di perpetuarlo
col Divino Aiuto. Mi pongo davanti a Dio, che mi dovrà giudicare,
davanti alla tomba dei suoi cari morti, e con quella dirittura morale
e coscienza di sacerdote che ho sempre avuto, le dico: - Ella signora,
è ancora in tempo a dirci: prendete la porta e andate, voi non fate per me.
E noi diremo una parola a Gesù e su quella tomba e poi, silenziosamente
e benedicendo a lei e a tutti ce ne partiremo.
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Ma ella vorrà comprendere che, se questo si può fare
sino a quando là ci sono solo quattro povere suore, non potrebbe più farsi
quando fosse sorta una vera e propria istituzione agricola, la cui importanza trascenderà
i confini di Magreta, e pel cui impianto occorrerà ben altro personale e anche capitali.
Non le devo nascondere che mi furono fate altre offerte, pure nel Modenese
e Mons. Arcivescovo lo sa, e vorrebbe che si accettasse.
Fin’ora non ho risposto, e se nonché farò un sopralluogo, anche per educazione.
Se si deve dare alla provincia di Modena una Colonia agricola secondo i moderni sistemi
di coltivazione, e trattenere gli orfani alla vita moralmente sana dei campi:
se si deve dare valide braccia all’agricoltura favorendo le direttive del Duce,
e impedendo che tanti giovani di umile condizione e inesperti vadano ad ingrossare
le file dei disoccupati e viziosi della città, e se Iddio vuole che io faccia qualche cosa
in questo senso, anche nel modenese vorrei dare il primato all’Istituto del Suffragio
di Magreta.
Ella, n. signora, ci preghi e rifletta nel Signore, e poi voglia rispondermi
una parola decisa, prima che finisca il mese di S. Giuseppe.
Dovrò, entro marzo, andare da s. ecc. mons. Arcivescovo di Modena, dal Prefetto
e da altre Autorità, e devo visitare una località, con terreni offerti appunto
per una Colonia agricola: avrei bisogno di conoscere chiaramente il suo pensiero
per regolarmi.
Anch’io pregherò la SS. Vergine L’assista e consigli secondo quello che può essere
la volontà di Dio. - Che le anime dei suoi cari e specialmente del suo figliolo
ci conducano e gli angeli dei nostri bambini!!
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Spero che si sia rimessa in salute, non lascerò mai di ricordarla,
specialmente nella S. Messa.
Gradisca ogni devoto ossequio, e la benedizione che invoco dal cuore di Gesù
e dalla S. Madonna.
Di v. signoria umile servo
Sac. Orione Luigi
della Div. Provvidenza
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