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[non digitata minuta di 3 fogli]
[+] Anime e Anime !
Tortona, il X Dic. 1929 - A. VIII
Nobile signora, e buona figlia di Dio, [Maria Castiglioni ved. Benvenuti]
La grazia e la pace di nostro signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
Mando ancora don Sterpi, perché vedo che è necessario sventare i piani del demonio
contro l’Istituto del Suffragio.
Dovrà ben fare un gran bene, se esso e così insidiato!
Presentivo però già da più di un mese questa lotta sorda e nemica,
e ne avevo messo in guardia don Sterpi, il quale allora non ci credeva.
Per riuscire nel loro intento, - che non è né leale né cristiano, -
ora mirano a farci una posizione non accettabile né dignitosa, neanche per lei, -
e ciò non è onesto.
Signora, stia in guardia, perché la sua istituzione perderebbe il suo carattere più bello,
e sarebbe snaturata.
È venuta l’ora che, nel nome di Dio e solo guardando a Dio, ella deve fidarsi di noi,
e passare a far parte moralmente della Piccola Opera della Divina Provvidenza,
e così salvare l’Istituto del Suffragio.
Mi dia ascolto: tronchi gli indugî, - oramai si sa dove vogliono condurla.
Nessuno tutelerà meglio i suoi interessi: nessuno la assisterà con più delicata
e religiosa premura: nessuno la conforterà di più nei suoi dolori e nelle sue malattie
dei figli della Divina Provvidenza! Nessuno più di essi terrà sempre accesa
la lampada della pietà, della fede, del suffragio sulla tomba de’ suoi cari
e sulla sua tomba, un giorno.
Iddio, che mi vede, ed ella stessa, che mi conosce, sa che non dico questo per quelle
quattro pietre per quella terra, ma perché l’Istituzione non sia storpiata, e si perpetui.
Anche oggi io sento così di tutelare ciò che ella ha voluto affidarmi,
quando venne da me, dopo aver sentito Mg.r Daffra.
E lei mi affidò, presente quel santo Arcivescovo di Mg.r Bruni e altre autorità,
ciò che ha di più caro: la sua cappella, i suoi cari morti, l’Istituto del Suffragio,
e, in questo, direi quasi, la sua stessa esistenza e poi la sua tomba.
È un nome che deve passare in benedizione, come altra volta le ho detto :
è tutto uno spirito che deve vivere e tramandarsi: è un patrimonio
non tanto materiale quanto morale.
Ora chi tratta la cosa si sa che la vorrebbe deviare, non ha quindi capito niente,
per non giudicarlo più severamente; e, anche costretto a trattarla,
la tratta unilateralmente e solo come un affare.
Ma ciò che più mi fa pena è la mancanza di lealtà in quelli che mi parve
volessero sopraffare la inesperienza o la debolezza di una signora.
Io sono ammirato della sua fortezza, della sua fedeltà, ma non ne ho mai dubitato.
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Io prego: prego Iddio: prego la santa Madonna: prego l’anima del suo Nino:
prego gli angeli di tanti bambini!
Lei, signora, stia tranquilla e si fidi. Stia a quello che le dirà don Sterpi,
e non sbaglierà.
L’Istituto deve vivere e perpetuarsi con lo spirito della sua fondazione
Iddio la sorregga e la conforti, e dia alto senso di pace al suo spirito!
La benedico!
Dev.mo in G. Cr.
Sac. Luigi Orione
della Div. Provvidenza
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