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[Al Distinto Signore
il Sig. Ing.re Franco Migone
Villa Migone a S. Fruttosio-Genova]
[Espresso]
[+] Anime e Anime !
Tortona, il dì 9 maggio 1930
Caro Franco,
La grazia di N. Signore Gesù Cristo, sia sempre con noi!
Quantunque domenica 11 corr., debba per tempo, essere a Genova e celebrarvi,
e così speri di rivederti, sono tuttavia a dirti quanto è stato gradito il tuo telegramma.
Tutti ringraziano, anche la plebe.
Ciò però che mi spinge a scriverti, caro Franco, è il timore
che questo doverti attardare a Genova non ti possa fare del bene all’anima,
ma divagarti più del bisogno nello spirito e affievolirti.
Il Beato don Bosco era solito dire che non ci si guadagna mai a stare fuori,
a contatto del mondo, ma si ritorna con perdita, sempre.
So, pur troppo, chi è il demonio, e so che usa suscitare imbarazzi
e creare macchinazioni o sottili ragionari, pur di trattenere nel pericolo e farci cadere.
Sta in guradia!
Prega, caro Franco, vigila su di te, sul tuo cuore e non ti fidare ti te,
- anzi affretta quanto puoi la tua partenza; vuol dire che se dovrai tornare a Genova,
Tortona non è lontano.
La vocazione è dono di Dio; ma si mantiene solo con la preghiera
e con la lotta di ogni ora: Iddio ci sta vicino, e, secondo la espressione di S. Paolo,
«omnia possum in eo qui me confortat»
Raccomandati alla S. Madonna, e coltiva, come uno de’ più grandi tesori del Signore,
la celeste vocazione che Egli ti ha dato, - proteggila con tutta la cura,
ed evita ogni pericolo.
Ti conforto e benedico tanto in Gesù Cristo e Lo prego di estendere
la Sua benedizione su la tua mamma, su Pietro e tutta la vostra casa.
Saluti da don Sterpi, dai sacerdoti, da Bruzzo, Calegari, Pelliciotti, da tutti.
Ossequio tutti.
Aff.mo tuo
Sac. D. Orione d. D. Pr.
P. S. Ho ricevuto a Roma la lettera che accludo, da Assisi.
Vedi di avvertire Meme e fagli miei rispetti. Addio -
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