V042T044 V042P043
+ Anime e Anime !
[Tortona] 6 agosto [19]19
Caro prevosto e amico, [Don Fausto Bianchi]
Ricevo la sua lettera del 2 corr. solo stamattina, perché sono giunto a casa jeri sera.
Quanto
al suddiacono don Enrico Bariani nè io
nè altri hanno alcuna prevenzione
contro
di lui, è con sua zia solamente mi sono lamentato
che egli col suo contegno
non mai scrivere lasciasse dubitare della sua vocazione, era un lamento con una zia
che
gli può essere madre ed un lamento che
ripeterei ancora oggi perché e non un’offesa,
Egli
in cosci se basterà che egli metta una mano alla
coscienza sa, del resto
e sentirà
che
era lamento giustificatissimo: se xx
io non amassi il suo bene, non avrei sentito
dispiacere
del tale suo contegno.
Se oltre al modo di fare. Non c’è da offendersi.
Io non ricordo da quanti mesi non ho ricevuto una lettera o una cartolina da lui.
Se
la zia ha detto altro Sarebbe poco do
onesto voler ora prendere per
a pretesto
un
lamento pieno di affetto in X.sto, o qualche parola di sua
zia. Quanto alla sua
ordinazione
Quanto a lui, io non ho alcun’altra
alcuna prevenzione a suo riguardo;
ho
chiesto per lui l’esonero, e non gli fu mai concesso perché
non per mancanza mia,
ma
perché egli è ufficiale
si è messo in quel posto, ed la cosa
era prima impossibile
ottenergli l’esonero. All’ultimo mio ricorso, in data 15 luglio, mi portò la risposta
domenica sera alla Stazione Termini di Roma il Cav. Possenti segretario particolare
del Barone Monti direttore gen.le del Fondo Culti, assicurandomi che era stato concesso,
come addetto il don Enrico Bariani a questo Istituto delle Missioni Estere, ma la pratica,
per giungere a destinazione, avrà bisogno di qualche settimana.
Quanto
alle ordinazioni, io più ho
certo un grande bisogno io di
avere
dei
buoni Sacerdoti che forse in
ajuto; e
il Don Enrico sarebbe già stato ordinato,
Ma
Egli sa i motivi per cui non potei farlo ordinare La
Sacra Congregazione Concistoriale
però e il Diritto Canonico esigono che chi ritorna dal servizio militare sita...........
mascherare
una possibile sua apostasia.
V042P044
Quello
che io doveva dirgli io glie l’ho
detto e glie lo ho scritto e gliel’ho
detto
ma
sempre con ogni amore e sincerità
tutta lealtà come a un figlio dello spirito
e gli ho pur fatto conoscere il dispiacere che io profondamente ho provato per lui,
e il mio dolore di non averlo potuto ordinare prima, per cause indipendenti affatto da me:
(che
ne parlai anzi fino al S. Padre), ma non totalmente indipendenti da
lui.
Se
egli prima d’ora non fu ordinato, lui lo sa, fu
per me una
grave mortificazione
e
uno dei più acerbi
dispiaceri - mentre
ne avevo ottenuto il permesso pure
dal Papa.
Io non ho alcuna prevenzione a suo riguardo, pure ritenendo che un suddiacono
e
un buon religioso avrebbe dovuto tenersi ben più unito ai suoi
superiori, e non
né
un suddiacono doveva passare dalla Sanità ad un’altra
arma combattente
senza
almeno dirne dire una
parola ai suoi superiori.
Egli doveva sentirlo..
¨