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[Al ven.do signor chierico
Giovanni Repetti]
+ Anime e Anime !
Roma, il 13 ott. [1]914
Mio caro Repetti,
sono ben lieto di riprenderti in Congregazione, secondo i desideri che già altre volte
mi hai espresso, e la tua domanda di questi giorni.
Se sul tuo conto non risulterà nulla, (come ho stamane telegrafato a don Sterpi),
né contro la bontà della vita né per le idee (siccome spero) tu sarai inviato
a fare la tua prova alla Casa di Noviziato, che è presso Bra, e intanto potrai anche
non perdere l’anno, poiché ti sarà permesso di studiare,
tanto da trovarti in corso coi tuoi confratelli.
Tu ora devi pregare assai assai la Madonna SS.
Il desiderio della vita perfetta non può venire che da Dio.
È una somma grazia che Iddio ti fa: la vocazione religiosa è il più grande beneficio
di Dio, dopo il battesimo. Per eleggere lo stato religioso non fa bisogno
di chiedere consiglio, come bene insegna San Tommaso, perché il consiglio
è già stato dato da Gesù Cristo: basta che Iddio ti parli interiormente
per la via della mente e del cuore.
La vocazione religiosa è cosa evidentemente buona, che non ha bisogno
né di lume né di consiglio. E la vocazione religiosa non è già di chi è perfetto;
ma di chi desidera di diventarlo. Se tu quindi, o caro mio Repetti, sinceramente desideri
di uscire dalle tue imperfezioni: di rinnegare te stesso in tutto: di amare Dio e il Papa
senza misura, e di consacrarti tutto a servire la Chiesa e il Sommo Pontefice:
a difenderne la dottrina e la causa e la libertà, sino a dare per la Chiesa
non solo ogni tuo avere, ma pure a farti servo ultimo e schiavo di essa nella intelligenza
e nel cuore, nella vita e nella morte per amore di Gesù Cristo, e a consumarti per essa
con tutto l’amore di un piccolo figliuolo verso la sua madre: - allora è segno
che sei chiamato a venire in questa piccola e poverissima congregazione
la quale è lo straccio della Madonna e della S. Chiesa di Roma.
Tu dunque devi essere uno straccio, e riflettere bene che la nostra
è la Congregazione degli straccioni di Dio.
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Sai che cosa si fa degli stracci? Con gli stracci si dà giù la polvere,
si puliscono i pavimenti e si strofinano: si tolgono le ragnatele e si puliscono le scarpe,
e poi si buttano sotto dei piedi, e se ne fanno gli ufficî più umili e vili.
Ebbene, caro mio antico figliuolo, se ti piace essere uno straccio di Dio,
uno straccio sotto i piedi di Dio, sotto i piedi immacolati della Madonna SS.:
se ti piace essere uno straccio sotto i piedi benedetti della S. Madre Chiesa
e nelle mani dei tuoi superiori: questo è il tuo posto: noi siamo e vogliamo essere
nulla più che poveri stracci: si tratta, in una parola e uscendo di metafora,
del sacrificio totale di te stesso e nell’esterno e nella vita interiore,
sacrificio e d’intelletto e di raziocinio e di tutto te stesso.
Va avanti alla Madonna: mettiti come uno straccio, di più, come un figlio,
ma bambino nelle sue mani, e poi decidi come fossi in punto di morte, e avrai deciso bene.
Ti benedico in Gesù Cristo Signor Nostro.
Tuo aff.mo
Sac. Luigi Orione della Divina Provv.za
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