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+ Anime e Anime !
Tortona, sabato 7 nov.bre 1925
Alla buona figliuola di Dio
Sig.na Aurelia Dodero - Genova
La grazia e la pace di Nostro Signore siano sempre con Lei
e con tutte le distinte Signore che nella carità servono Gesù Cristo e i poveri.
Vengo a ringraziarla della sua lettera, alla quale non ho risposto subito,
perché
non sono stato bene, e anzi la
solamente ho potuto leggerla solamente
jeri sera.
L’ho
messa poi stamattina sotto il Tabernacolo, e risponderò quando
conosca meglio
dettagliatamente
le cose, e ci abbia pregato un po’
su.
In
qualche parte essa la
sua lettera è ben grave. Mi limito a rilevare
che
mi par mi par tanto e
più grave, in quanto fino
si può dire che fino a jeri
io
ero a Genova molto di frequente, vengo
quasi ogni giorno ero
venivo da Loro
venivo
da loro a Via S. Lorenzo. E fino a jeri
Lei Ella e le altre Signore da me
interrogate,
mi
avete sempre detto ogni bene del piccolo Cottolengo - Io
Ci passai a dirvi Messa
il 3 corr., ci capitai all’improvviso: ho parlato alle Ricoverate, ho parlato alle suore:
non
mi è parso ho visitato la Casa; non
confesso la mia ignoranza xxx non ho rilevato
il
male sono venuto via benedicendo in cuor mio il Signore Non
ho rilevato nulla
del
di grave male che e
trovai gravi inconvenienti.
Invece
Ella oggi di punto in
bianco - e ella
dichiarando che parlava anche
a
nome e per incarico delle altre signore, per
con lettera espresso, ella
partita da Genova
il 4
corr, mi scrive queste
parole testuali parole di
questa portata: «Il Cottolengo va bene
in
apparenza, ma ha molte e gravi manchevolezze». Oh
Non è mica che non voglia
ammettere
che ci possano essere
manchevolezze, oh no! - E dove’è
che non ce ne sono?
Siamo
tutti ripieni di tante miserie, almeno
noi poveretti della Divina Provvidenza! -
Ma,
e da quando tali gravi cose? E in che esse consistono? Ho
Avrei bisogno di fatti.
E
perché ma non me lo avete
mi s’è detto mai? detto?
Ella, buona Figlia di Dio,
vorrà
ben concedermi che è pur doveroso per me chiedere, è
pur anzi è necessario
che
io sappia tutto per
vedere, - con l’ajuto della grazia di
N. Signore, - di rimediare
dov’è possibile e subito, se davvero tali gravità ci sono. Voglia dunque compiere
la
sua carità con lo
specificare ed enumerarmi
le molte e gravi manchevolezze.
Così
mi formerei Potrò formarmi un criterio giusto della
situazione Esatta.
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Metterò
tutto ai piedi di Nostro Signore, e poi
potrò prendere quella migliore
decisione
e quei provvedimenti, secondo coscienza, che saranno del caso. Mi
dirà
Voglia anche dirmi e liberamente in Domino, come mai il Cottolengo
va
bene solo in apparenza. e non in
sostanza Vi è dunque vi
è tanta doppiezza
in
codeste Suore straccione che ho posto
attendono al Cottolengo?
Io
Io amo tanto la
franchezza, e so che la benedizione di Dio è con i semplici,
e
che la sua santa mano sta sempre e solo aperta sopra di essi. Ho
bisogno di fatti
specifici:
né tema di discendere al particolare Non tema di parlar chiaro
Attendo
dunque dalla sua carità. Ella chiami
riunisca pure tutte le
Signore:
senta
tutte, e mi e me le
ringrazî tutte. E poi mi comunichi
tutto ogni fatto
specifico
con
sincerità e
franchezza. La benedico nel Signore e nella Santa Madonna,
e benedico a tutte.
Dev.mo servitore
Sac. Orione della Div. Provv.za
Oh
quanto mi fece pena xx
ci ho sofferto ad esempio l’aver dovuto sperimentare
il
gioco a doppia carta che mi si fece che
per la Benedetto XV maschile! di
sincerità ce
E
pensare che al ta domani,
se anche io taccio e
porto silenziosamente l’obbrobrio
per
amore di Cristo benedetto, domani, al tribunale di Dio se
al si dovrà pur sapere tutto!
E allora?
Ci
ho sofferto non per me, ma perché allora ci fu ci vide allora
ho visto
la mano di Dio chiudersi e ritirarsi dalla testa di qualche persona.
¨