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 +         Roma, il 13 marzo 1927


 Distinto sig.r Giuseppe Salvi,


 Mentre mi trovo a Roma dal 24 febbrajo, il Nipote Michele si diportò in condotta

così da obbligare i Superiori dell’Istituto Paterno a dovermelo mandare qui,

dove giunse jeri sera.

 Per me è uno dei più grandi dispiaceri.

 Lo rimando a lei spiacente di non poterlo tenere qui presso di me.

 Con la massima stima di Vostra Sig.ria

 Dev.mo servo


          Don Orione

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