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G. A. P. M.
Mio carissimo figliuolo nel Signore Nostro Gesù Cristo Crocifisso, [Guidi]
Ho ricevuto qui a Roma dove mi trovo da parecchio la tua carissima lettera
che mi ha portato molta consolazione caro Guidi, ricordati che tu sei sempre il mio caro
figliuolo nel Signore e ti amo di un affetto santo e tenerissimo, come può e deve amare
un’anima un sacerdote di Dio: come può e deve amare un figlio un buon padre nel Signore!
Nel nome SS. della Madonna Immacolata ti allargo tutte e due le braccia
e ti ricevo tra gli aspiranti della nostra minima Congregazione della Divina Provvidenza.
Devo dirti però che chi viene con noi per essere dei nostri deve venire per amare Gesù
e solamente per farsi tutto di Gesù a qualunque costo vivendo in obbedienza
e castità e povertà evangelica, secondo la nostra Regola. Chi va in altra Congregazione
può dire tante volte: io vengo ma per riuscire da Messa e per studiare ecc. - chi viene a noi
no - o sacerdote o eremita, - o vestito in un modo o in un altro - o lavorare colla testa
o con le braccia poco gli deve importare. Ciò che deve cercare e cercare sempre
e solamente è di amare Gesù e abbandonarsi pienamente nelle mani dei superiori
perché ne facciano un buon servo di Dio: amare Dio - e tutto il resto è vanità e vanità.
Niuno si deve quindi curare se studierà o se lavorerà, ma solo di avanzare,
in qualunque officio sia posto, nell’amore di N. Signore Gesù.
Se Iddio ti chiama a questa vita, - vita di sacrificio ma vita santa, vai a Tortona
da don Sterpi che è appunto là lui ora, ti fai dare dai tuoi una cinquantina di lire se appena
ti è possibile - e ciò per il viaggio che dovrai fare da Tortona al posto dove l’ubbidienza
di invierà a fare la tua prova. Finché non hai fatto il probandato devi essere vestito
come sei ora quindi portati tutti gli abiti scarpe e biancheria che hai, e ti presenti a
don Sterpi con questa mia lettera e stai a quanto ti dirà lui che vedrai ti farà da buon padre.
Ti fai pure dare dal tuo tutore il permesso in iscritto e dalla famiglia il consenso
di farti della nostra Congregazione. Io intanto scriverò al fratello don Marcello a Montecalvo.
Caro mio figliuolo nel Signore, vedi di spogliarti bene di ogni volontà tua
e di ogni abitudine e attacco a persone e a cose - spiritualizzando i buoni affetti di famiglia
e parentela - vuota il tuo cuore di ogni umana cosa, perché Dio lo riempia di sé
e tu lo abbia ad amare e servire fedelmente in santa povertà evangelica e in castità
e obbedienza, secondo le nostre Costituzioni. La chiamata che Dio ti fa a vita più perfetta
e religiosa è grazia speciale e molto grande: il demonio e il mondo e la carne ti tenteranno
e vorranno rapirti questo gran dono di Dio, ma tu prega, prega, prega molto la Madonna SS.
- se pregherai vincerai non solo, ma potrai diventare un gran santo. Di qui prego io pure
per te, e ti benedico di cuore. Scrivimi per mia norma.
Saluti alla famiglia tua e a don Marcello.
Tuo aff.mo in G. C.
Sac. Orione d. D. P.
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