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 +         Anime Anime!

          Tortona, il 28 / V [1]913


 M. Rev.da suor Luigina Fiamberti,


 Ho ricevuto la sua gradita lettera del 23 corrente, e nei passati giorni ed ho provato

rincrescimento di non poterle subito rispondere, poiché era come tutto assorbito

nell’organizzare un numeroso Pellegrinaggio, che condussi a Caravaggio

pel 26 corrente mese.

 È questa delle prime lettere che scrivo dopo il ritorno, e la prego di scusarmi

il ritardo. Che anzi oggi le scrivo, più che non tanto per rispondere a tutto

che Vostra Signoria confidenzialmente mi domanda, quanto per assicurarla

che la sua lettera mi è pervenuta. Poiché, rileggendola io poco fa, vedo che in essa

mi fa tante domande di informazioni confidenziali su persone e cose e sullo stato

al quale sono oggi i suoi affari qui, che, per lettera, mi pare che difficilmente

potrei in tutto pienamente soddisfarla. e darle ogni chiarimento. Avrei quindi pensato,

se appena mi sarà possibile, di farle una visita. Che se mai le mie occupazioni

o qualche caso imprevisto non me lo permetteranno permettesse, allora farò come potrò

scrivendole come sono le anche per iscritto cercherò di dirle lo stato delle sue cose,

come io le so.

 Farò pregare la Madonna SS. della Div. Provv.za per lei e secondo le sue intenzioni

molto volentieri. E lei e la sua superiora si degnino pregare per me

e per tutte le mie case baracche.

 Con devoto ossequio in G. C.


         Sac. Orione Luigi

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 [+]        [Tortona, li] 28 / V [191]3


 M. Rev.da suor Luigina Fiamberti,


 Ho ricevuto la sua gradita lettera del 23 m corrente, e nei passati giorni

ho provato in me rincrescimento di non peterle subito rispondere, perché era tutt

come tutto assorbito nell’organizzare un numeroso pellegrinaggio che condussi

a Caravaggio pel 26 c. m.

 È questa delle prime lettere che scrivo dopo il ritorno, e la prego di scusare il ritardo.

 La compianta sig.ra Maria Golzio mi diede la somma di L. 10.000 a mutuo,

che io le potei restituirle restituire il 7 novembre 912, affrettandomi a vendere certe terre

avute in eredità a Viguzzolo. E fui ben felice di poter accontentare quella pia signora,

la quale più di una volta pure colla sua grande dolcezza, e quasi vergognandosi

e chiedendomi scusa, mi aveva pregato di restituirle quel capitale. Prima essa mi

 Di molti miei creditori, fu essa dei primi ad essere soddisfatta, e me ne portò ricevuta.

Io ebbi anche delle offerte dalla signora Maria, ma né io né i sacerdoti

che lavorano insieme con me ricevettero lire diecimila per l’educazione d’un ragazzo.

Mi sarebbe per altro parso cr non secondo lo spirito del Signore

allontanare lo Scotti Francesco dall’Istituto alla morte di colei

che tanto me lo aveva raccomandato; e prima ancora che essa morisse,

vedendo quel ragazzo così afflitto, mi parve di potere di confortare anche la povera malata

e di compiere opera di grato animo cristiano verso la mia benefattrice dicendogli

dicendo a lui al ragazzo


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