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[Al M. Rev.do Signore

Signor Cav. Don Paolo Torre

Arciprete Vicario Foraneo

di Serravalle Scrivia p. Cabella Ligure]


         [Tortona] 25 nov.bre 1932

 [+]        Deo gratias!


 Rev.mo sig.r arciprete,


 Ricevo la sua gradita lettera unitamente a quella della sig.ra Fannj Maggiani, -

e la prego di compiacersi trasmettere a detta distinta signora la risposta che accludo.

 Al presente, caro sig.r arciprete, non ho disponibilità per nuovi acquisti di stabili.

 Quest’anno ho dovuto acquistare a Montebello la Villa Lomellini,

dove ho oltre 100 chierici, che non sapevo dove metterli, e mi ci vollero oltre L. 200.000

 Per raccogliere i preti caduti durante la guerra, e che mano mano ritornano pentiti,

la Divina Provvidenza mi fece acquistare una casa adatta a Varallo Sesia, -

e anche là circa L. 200.000, e ho fatto un passo, che ora sento che fu troppo lungo.

 È da qualche tempo che la SS. Vergine pare che voleva si riaprisse al culto

una bella antica chiesa fuori di Casei Gerola, detta la Madonna di S. Agostino.

L’ho acquistata, e sono andato l’altro jeri a vederla: ci vorrà un 15 o 20 mila lire

per i lavori più urgenti: è una rovina. I tetti, in parte sfondati, - ci piove dentro da più parti,

non c’è più un altare, via la balaustra, hanno asportato e venduto il pavimento,

vendute le tre campane, demolito il campanile, finestre tutte senza telai:

solo è rimasta la Santa Madonna, dipinta su di un muro, dove era l’altare maggiore.

 Era la prima volta che entravo in quella chiesa, dove, da 40 anni circa,

non si disse più la S. Messa: non ci sono più imposte di finestre e solo contiene legna,

foraggi e attrezzi di campagna.

 Mi sono inginocchiato a pregare la Beata Vergine, e m’è venuto da piangere.

 Povera Santa Madonna!

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 Quando mi sono alzato, e mentre giravo, m’è venuto in mente lei,

caro sig.r arciprete: forse lei ci sarà andato da ragazzo e ci avrà detto la S. Messa.

 M’è venuto in mente di dirle se mi potesse ajutare per amore della Madonna.

 La chiesa è acquistata per L. 8.000, e le ho già trovate; le ho trovate nella città

della Madonna, a Genova, e Deo gratias!

 Ho parlato col parroco don Bianchi, e, di pieno accordo con lui, mi darò a restaurare

quella casa della nostra Madre: mi pare che la SS.Vergine voglia farne una sorgente

di grazie e di celesti misericordie, e ne avrebbe dato qualche segno; ma non desidero

che si sappia e sia come non detto.

 Molti peccatori si convertiranno, molte anime saranno consolate in vita ed in morte.

 Caro sig.r arciprete, mi regali il calice, per celebrarvi la prima Santa Messa!

Non occorre che sia nuovo, né d’argento.

 Là ci metterò alcuni miei eremiti e pregheranno per lei, e verrà anche lei a dirvi Messa.

 Il parroco mi ha detto di andare a Casei a fare un discorso alla popolazione,

e che tutti vedranno bene, e facilmente ajuteranno. Preghi un po’, preghi un po’ tanto,

che Gesù e Maria SS. mi tengano in mezzo, e che abbia da stare sempre attaccato

alla Santa Madonna.

 Ritornando alla proposta avuta da Cabella, certo mi piacerebbe aprire un Istituto

nella Val Borbera, ma, oltre che mi mancano i mezzi, bisognerebbe che si potesse

acquistare l’intero palazzo, per non avere in casa altre persone e donne.

 La ringrazio di cuore della offertami ospitalità, e prego umilmente Iddio

di largamente ricompensarla di tanta sua benevolenza.

 Avanti, avanti con Gesù!

 Con devoto ossequio, di V. Sig.ria obbl.mo servitore in G. Cr.


         Sac. Luigi Orione  d. D. Pr.

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