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[l’azzurro è dattiloscritto]


          Tortona, 18 giugno 1913


 Carissimo padre Autelitano,


Ricevo la vostra assai gradita lettera, della quale vi ringrazio di cuore.

 Sono lieto delle buone notizie che mi date di voi e di codesti cari giovinetti.

 La Divina Provvidenza ha fatto già in parte quanto io aveva sognato

a vostro riguardo, e spero vorrà fare il resto.

 Io pregherò per voi, mio caro don Autelitano: coraggio!

 Fate del bene: date alle anime la vita e il pane della Fede e della pietà

profondamente sentita e praticata colla vostra dottrina e con l’esempio della vostra vita

di buon prete.

 Quanto sono contento di sapervi ad Eranova ad edificare Gesù Cristo,

ove Gesù Cristo era stato distrutto da qualche povero nostro fratello nel sacerdozio!

 Io penso molto bene di voi: ho sempre pensato che Iddio vi serbi e vi prepari

a fare un grande bene alle anime e alla sua Chiesa!

 State umile e fedele ai piedi della Chiesa!

 Ve lo dico non per confondervi, ma per confortarvi.

 Fate sempre un po’ di meditazione e non lasciate mai il S. Rosario

e rivedete pure la Teologia. Chissà?

 Vedete, caro, parlo a voi con troppa libertà, forse; come farei con un prete mio;

ma voi sapete comprendermi il cuore e non vi offendete.

 Dite a codesti cari fanciulli che il giorno di S. Luigi pregherò per essi.

 Vogliate compiacervi di fare al signor marchese Luigi

i miei più sentiti e felici auguri.

 E voi abbiatemi in Gesù Cristo per aff.mo vostro


          (f.to Sacerdote Orione)


P. S.  P. Lighenza mi scrisse ieri da Vienna; stasera vado a  Roma chiamatovi dal S. P.

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