V042T207 V042P222
[Al Seminarista Azzali Ferdinando
Piccola Casa della Div. Provv.za
in (prov. Alessandria)-Tortona]
Roma, 11 / 6 [19]39 /-XVII
Carissimo in Gesù Cr.,
la pace del Signore sia sempre con noi!
Solo stamattina ho potuto leggere la tua del 9 corr. mese: jeri ero fuori Roma.
Ho veduto il Rev.mo p. Visitatore, l’altro jeri, - era appena giunto da Bari.
Però doveva partire tosto per la Siria, dove si fermerà un bel po’.
Non si poté parlare che brevemente e delle cose più importanti
per la n/ Congregazione, e fu già gran ventura poterlo vedere.
Non ti posso dire se abbia fatto passi presso la competente Congregazione Romana
per ottenerti la consaputa dispensa, - penso che me lo avrebbe accennato.
Povero padre abate! quanto viaggiare e quanto lavoro ha!
Sì, a Roma non tira aria favorevole per tale dispensa. So che S. Ecc. Mg.r Colli
sarà qui il 13 corr. mese, ma io non ci sarò più.
A me pare che tu dovresti, piuttosto, essere religioso laico, che lasciare la via
che ti porta più vicino a Dio. Mi dirai: voglio essere sacerdote.
Sta bene, ma, talora, l’ottimo è nemico del bene.
Intanto non abbandonare la sequela di Gesù Cristo, ma pensa ad amare e servire,
in umiltà, Nostro Signore e a farti santo: questo è che importa, caro mio.
Non ha detto Gesù: «haec est voluntas mea sanctificatio vestra?».
Nel mondo difficilmente ti farai santo, - e, forse, finiresti di perderti.
Aggrappati allo stato che più ti assicura la salvezza eterna
e, anzi, la tua santificazione.
In un Ordine religioso, quale laico, penso che saresti ricevuto. buttati al sicuro.
Do questo consiglio unicamente perché chiedi consiglio, - però fa in Domino,
in santa libertà di spirito, secondo quanto ti dirà chi dirige l’anima tua.
Prego per te, e ti benedico in Gesù e Maria SS.
Tuo
Sac. G. Luigi Orione d. D. P.
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