V043T028 V043P031
[Al Rev.do Sig.r Teologo
Don Bartolomeo Bascapé
Convitto San Romolo
Liguria San Remo]
+ Roma, il 5 agosto 1918
Caro sig.r. teologo,
Sono giunto jeri sera dalla Calabria, ed ho trovato qui la sua lettera del 24 luglio.
Scrivo dunque a Sanremo, nella speranza che ella si trovi a Sanremo,
già da giorni.
Mi spiace di non avere potuto preannunziare la sua andata al don Quadrotta,
perché io partii di qui avanti che qui giungesse la sua lettera.
Vengo dunque io stesso a darle il ben giunto, e prego il Signore di confortarla
e di assisterla nella nuova dimora.
Tutti i principi sono difficili, ma spero che presto ella potrà trovarcisi bene.
La servitù di Cristo non deve essere disgiunta dalla libertà; pure di Cristo, per cui
umilmente e fraternamente la prego di scrivermi sempre, con santa libertà, tutto quello
che
le può occorrere o che desiderasse, perché nel Signore tutto il
possibile lo farò perché
onde ella vi si trovi contenta e bene.
Vostra signoria carissima ora si è data a servire Dio in una vita di maggiore
sacrificio, ma io devo, nella carità di nostro Signore, rendere dolcissimo questo suo
servizio divino, a cui lei si è data. E ciò spero di fare sempre, e per questo non cessi anche
lei di invocare su di me l’aiuto e la grazia di Dio.
Il Signore poi, che è, più che il migliore de’ padroni, il migliore e il più caro de’
padri, pagherà largamente e paternamente in vita e in Paradiso l’ajuto che lei mi darà.
Permetta intanto che io la abbracci in osculo Christi, mentre le sono in Corde Iesu
e in Maria SS., nostra madre.
Suo aff.mo come fratello.
Sac. Orione della Divina Provv.za
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