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[Al Rev.do Sig.r Teologo

Don Bartolomeo Bascapé

Convitto San Romolo

Liguria San Remo]


 +         Roma, il 5 agosto 1918


 Caro sig.r. teologo,


 Sono giunto jeri sera dalla Calabria, ed ho trovato qui la sua lettera del 24 luglio.

 Scrivo dunque a Sanremo, nella speranza che ella si trovi a Sanremo,

già da giorni.

 Mi spiace di non avere potuto preannunziare la sua andata al don Quadrotta,

perché io partii di qui avanti che qui giungesse la sua lettera.

 Vengo dunque io stesso a darle il ben giunto, e prego il Signore di confortarla

e di assisterla nella nuova dimora.

 Tutti i principi sono difficili, ma spero che presto ella potrà trovarcisi bene.

 La servitù di Cristo non deve essere disgiunta dalla libertà; pure di Cristo, per cui

umilmente e fraternamente la prego di scrivermi sempre, con santa libertà, tutto quello

che le può occorrere o che desiderasse, perché nel Signore tutto il possibile lo farò perché

onde ella vi si trovi contenta e bene.

 Vostra signoria carissima ora si è data a servire Dio in una vita di maggiore

sacrificio, ma io devo, nella carità di nostro Signore, rendere dolcissimo questo suo

servizio divino, a cui lei si è data. E ciò spero di fare sempre, e per questo non cessi anche

lei di invocare su di me l’aiuto e la grazia di Dio.

 Il Signore poi, che è, più che il migliore de’ padroni, il migliore e il più caro de’

padri, pagherà largamente e paternamente in vita e in Paradiso l’ajuto che lei mi darà.

 Permetta intanto che io la abbracci in osculo Christi, mentre le sono in Corde Iesu

e in Maria SS., nostra madre.

 Suo aff.mo come fratello.


         Sac. Orione  della Divina Provv.za

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