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[Al Rev.do
Don Ersilio Maloberti
Arciprete di
Stradella per Rovescala]
[l’azzurro è dattiloscritto]
[+] [Tortona,] 27 ottobre 1939 XVII
Anime! Anime !
Caro don Ersilio,
la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi! -
Di ritorno a Tortona, dopo più giorni di assenza, ho appreso con vivissimo dolore,
l’improvvisa scomparsa del tuo caro fratello e amico nostro don Carlo.
Non ti so dire quanta pena ne abbia provato, per i legami di amicizia che mi legavano
a lui, sin dai primi anni della nostra Congregazione, a lui, sempre tanto buono e pieno
di particolare affetto e verso di me e verso questa piccola Congregazione.
Molto conforto ho avuto dal compianto don Carlo, e proprio dagli inizî del nostro
doloroso cammino. Ho ancor vivo nella memoria il ricordo di quella specie di mia prima
missione che la Provvidenza di Dio dispose tenessi nella parrocchia di Montecalvo,
quando tu eri ancora fanciullo e a Mornico.
Il vincolo dell’affetto andò via via, non dico rinsaldandosi, ma allietandosi ad ogni
nostro incontro, così che non potevo non rendere grazie al Signore del bene davvero grande
che il Prevosto don Maloberti voleva a me e a tutti della Piccola Opera.
Nulla io ho potuto fare per ricompensarlo della sua carità, finché era in vita.
Ora che il Signore lo ha chiamato al premio eterno, con cuore di fratello prego e farò
pregare per affrettare alla sua anima benedetta il possesso della pace dei Santi, mentre mi
conforta la certezza che dal cielo vorrà, insieme a te, alla tua buona sorella e a tutti
i vostri cari, ricordare anche me.
Questo pensiero, sia anche a te, caro don Ersilio, di qualche conforto nella grande
mestizia di questi giorni.
Dirai, specialmente alla tua buona sorella, tutta la parte che prendo al vostro lutto
e come intendo suffragare largamente il caro indimenticabile defunto.
Non avendo potuto essere presente ai funerali, come tanto avrei desiderato, -
farò di venire alla settima, a Lungavilla.
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Ti abbraccio in osculo Christi e ti sarò sempre nel Signore
aff.mo
Don Orione
Tanti, tanti conforti anche al carissimo don Marcello; se sapesi che non si ferma
a Montecalvo, m’è venuto in mente, - e più di una volta di pregarlo di venire con me.
Che ne dici? Con i disturbi che ha già avuto, - gli darei un posto conveniente.
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