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 [+]         Tortona, il 4 / 3 [1]938


Rev.mo Mg.r G. B. Podestà

canonico Penitenziere della Metropolitana

di Genova


 La pace sia con noi !


 Da Genova mi mandano il suo gradito biglietto, di cui la ringrazio.

 La persona che è stata dalla signoria vostra, e che continuamente va a cercarmi

al Piccolo Cottolengo, insistendo di essere esorcizzata, - non è stata mandata da me.

Né io chiedo di poterla esorcizzare.

 Che la esorcizzi io è una fissazione di essa, e un tormento per me, perché non posso

più venire a Genova senza averla tra i piedi, e al Piccolo Cottolengo essa disturba e anche

spaventa quelle povere suore e ricoverate, poiché, talora, getta strida, e canta e, dice talora,

anche cose indegnissime brutte.

Io Non so se veramente sia o non sia ossessa; so che le ho detto di rivolgersi

all’autorità ecclesiastica, la quale deciderà, e farà quello che meglio crederà.

 Per ragioni mie personali, e anche perché non vorrei mancare di delicatezza verso

il clero di Genova, non ritengo ho ritenuto né ritengo di poter chiedere l'autorizzazione

a compiere l’esorcismo.

 Pregherò e farò pregare per la paziente.

 Mi è gradita la circostanza l’occasione per inviarle, Rev.mo signor canonico,

le espressioni di tutta la mia stima.

 Voglia raccomandarmi alla misericordia del Signore.

 Di v. sig.ria umile servitore in G. Cr.


       Sac. G. Luigi  Orione della Divina Provv.za