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[+] [Tortona] 18 nov. [191]3
Mio caro don Ligenza,
Ho ricevuto jeri il vostro espresso del 16 e stamattina la lettera del 15 c. m.
Sono contento delle vostre lettere, e ne benedico il Signore:
voi non potevate continuare così! Deo gratias!
Non ci pensate che mi sia offeso, no: sono invece consolato perché voglio il vero
vostro bene, e che la grazia del sacerdozio non resti vacua in voi.
Coraggio e preghiera e umiltà, caro mio don Lighenza, e attuate i santi proponimenti
di darvi tutto e per sempre a Dio: io pregherò e dirò delle Messe a questo fine.
E voi pregherete sempre per me.
Sono felice che entriate dagli agostiniani; essi non mi hanno ancora scritto,
ma Iddio mi è testimonio che farò per voi, con la divina grazia, quanto un padre
e una madre farebbero per un figlio carissimo, e ancora più, essendo io, e sentendomi,
sacerdote di Gesù Cristo.
E
per venire al pratico: io ignoravo che le vostre facoltà scadessero
il 26 c, m., poiché
a
me non le avete richieste; ma, per vostra
tranquillità, io vi ritengo sempre appartenente
alla nostra piccola Congregazione finché non siate accettato dagli agostiniani.
E perciò: o sono disposto a prolungarvi il congedo, e a scriverne a Mg.r Arcivescovo
di Cracovia, che mi conosce, - oppure, se per ragioni vostre particolari non voleste
permanere più oltre costà, vi segnerò ove dovete portarvi in questo frattempo.
Poiché non ho mai inteso con quella mia lettera di buttarvi alla disperazione.
In
essa ho solo scritto con profondissimo dolore
ciò che con profondità di dolore
amore e di dolore paterno in Gesù Cristo io sinceramente ho sentito di voi e benedico ora
di cuore Iddio che essa abbia servito a scuotervi, e a mettervi sulla diritta via di chi davvero
vuole servire e amare Gesù Cristo e la sua Chiesa.
Io domando ora sinceramente perdono a voi di tanto bene che vi dovevo fare,
e che non vi feci: di tanti mali esempi che, pur troppo, vi ho dato con la mia tiepidezza
e ingratitudine alle divine misericordie.
Preghiamo a vicenda e amiamoci in Gesù Cristo crocifisso, e stiamo
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umili e fedeli ai piedi della S. Chiesa e del Santo Padre.
Vi abbraccio con tutta la carità di cui la mia anima può essere capace e vi benedico
della più ampia e paterna benedizione.
Salutatemi vostra madre e tutti i vostri.
Aff.mo in Gesù e Maria SS.
Sac. Orione d. D. P.
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