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[+] [Tortona] 19 / XII - [191]3
Mio caro figliuolo in Gesù Cristo, [don Ligenza]
Sono giunto jeri sera. Ho letto ora le due vostre lettere.
Non
mi dilungo: ora perché
non ho tempo: scriverò ancora domani o
dopo vi dirò
tuttavia
in breve. Intanto vi mando
Intendo dunque con la presente mandarvi una buona
parola, la più buona e paterna parola che vi conforti in Domino e vi tranquillizzi.
Sono
stato in Sicilia e Calabria: è forse
da più circa d circa
un mese che sono fuori.
Sono venuto su per salutare Dondero e gli altri due che sono partiti pel Brasile martedì:
sono
mi i nostri primi
fratelli missionarî.
Caro
don Ligenza Pr una
preghiera per essi; sono stato a Cuneo poi a Bra e a Torino,
fino a jeri. Don Sterpi non è a Tortona, ma a Sanremo, ove abbiamo don Cribellati
e
don Gandini malati; Il mio ritardo
ma più Cribellati.
Don Gandini prenderà la Messa domani.
Come vedete il mio ritardo a rispondervi non indicò nulla di male: noi vi amiamo
tanto,
noi vi amiamo tutti svisceratamente nella carità
di nostro Signore: forse
dei nostri
fratelli
io sono quello che meno vi amo e
so compatire; ma pure vi amo come gli altri:
pregate per me.
Io
Oggi non ho mi trovo ad
avere che 42 lire; ma potrò sempre farmi prestare danaro
e
inviarvelo subito il danaro
pel viaggio. che
vi può occorrere; Scrivo così poiché non
comprendo
bene ho ben compreso dalla vostra se vi abbisogna il
danaro pel
viaggio.
In
caso affermativo, scrivetemi subito con aperto
cuore di figlio: se anche io non
ci
fossi
a Tortona voi mi conoscete. La Madonna ci penserà.
Lavoriamo pel Signore:
egli non ci abbandonerà mai.
Don
Sterpi non mi poté inviare le lettere: io era sempre un po’ qua un
po’ là.
Voi
venite qui per ora. Caro Ligenza, mi
ajuterete, ho bisogno di aiuto:
ajutatemi
con la divina grazia a fare del bene: poi
vedremo Dio vi benedirà.
Noi
non domandiamo è che
anime e lavorare e consumarci per Dio e pel
prossimo.
Qui
abbiamo le monache, e potreste avere un
vitto fatto un po’ meglio
per la vostra salute.
Qui da lavorare ce n’é tanto! Vorrei affidarvi la parte stampa, e mi farete
in questo ramo un po’ da segretario.
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Mettetevi
nelle mani di Dio come un bambino da umile e fervido seguace
sacerdote
di Dio: pregheremo insieme: lavoreremo insieme, ci salveremo l’anima insieme: daremo
così gloria a Dio e la vita per lui e per la sua Chiesa e per le anime dei nostri fratelli.
Mi
sono assai dilungato: non potrò più
scrvervi avendo ho altro lavoro:
credo avere detto abbastanza da consolarvi.
Se
vedrete ancora vostro padre, abbracciatelo
me lo abbracciate per me:
io lo benedico e con lui la vostra mamma. Io amo i genitori dei miei sacerdoti.
Bacio con venerazione e grato animo la mano al sacerdote che vi ha dato ospitalità
e prego per loro che Dio li conservi.
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